Roma, 22 apr. (askanews) – Aumenta la paura di essere vittime di
attacchi cyber ma gli italiani fanno ancora troppo poco per proteggersi dai rischi informatici. Solo uno su quattro ha una idea chiara di cosa sia la cybersicurezza. E’ quanto emerge dal Primo Rapporto Censis-Deep-Cyber sulla Cybersicurezza in Italia. C’è un problema di consapevolezza del rischio e manca ancora una cultura della cybersicurezza.
"Da questo rapporto risulta una cosa abbastanza tradizionale in Italia, cioè, una specie di spezzatura, di divisione, tra chi vede il problema, la cybersicurezza, dal punto di vista collettivo complessivo, le strutture, gli interventi e chi vede le cose in base alla dimensione del singolo individuo", ha affermato Giuseppe De Rita, presidente del Censis.
A che punto siamo sulla cibersecurity?
"Vorrei ci fosse la consapevolezza che siamo arrivati un po tardi, che abbiamo perso tempo e che solo il tempo che in qualche modo abbiamo davanti per creare un percorso di resilienza cibernetica complessiva del Paese è l’unica soluzione per mitigare questa situazione", spiega Franco Gabrielli, sottosegretario alla presidenza del Consiglio.
Quasi 4 italiani su dieci restano indifferenti e fanno poco o niente per proteggersi dai rischi cyber. C’è quindi problema di efficacia nelle difese.
"Il motivo per cui c’è una discrepanza tra il numero di attacchi, delle vittime e quello che emerge dal Rapporto, è legato molto probabilmente all’efficacia, alle competenze delle persone che non riescono a proteggersi adeguatamente e quindi la sicurezza che mettono in campo non è quella che oggi andrebbe utilizzata per difendersi in modo adeguato", ha sottolineato Gerardo Costabile, ad Deep-Cyber.