Il canile Fontana di Viterbo è finito sott’accusa per aver massacrato centinaia di cuccioli. I poveri animali, appena nati, venivano annegati nei secchi.
Prendevano i cuccioli appena nati, li annegavano in un secchio pieno d’acqua, li schiacciavano e poi li buttavano nei cassonetti dei rifiuti: questo era lo sporco lavoro che hanno fatto per anni i volontari del canile privato Fontana di Viterbo.
Sembra un racconto o meglio, una tipica scena di un film horror, ma purtroppo è la realtà. Nel canile di Fontanta, ogni volta che una povera cagna partoriva, si ripeteva questa vergogna. Il fatto è stato scoperto quattro anni fa da Loredana Pronio, la presidente dell’associazione FederFida. La titolare del canile, Anna Maria Fontana, è subito finita sotto accusa per uccisione, maltrattamento e sevizie su animali. Oggi, alle 13 è ricominciato il processo per definire con precisione le posizioni di chi ha compiuto per anni questo massacro.
A dare una svolta all’inchiesta, sono stati due volontari cingalesi che hanno girato questo video choc e li hanno portati in tribunale. La coppia di immigrati, dopo aver fatto questo genere di massacro per anni si sono pentiti, hanno informato l’associazione che tutela gli animali e hanno incastrato gli altri volontari girando i filmati. “Il video da noi allegato alla denuncia – spiega Loredana Pronio – evidenzia quale fosse il macabro rituale con il quale uccidevano cuccioli di pochi minuti di vita. È una vergogna. Questa orrenda pratica, a quanto pare, avveniva ogni volta una femmina partoriva. La magistratura farà il suo corso e valuterà le prove che abbiamo portato, ma io alcune domande me le faccio e spero se le pongano anche i giudici”.
In uno dei filmati portati in tribunale e pubblicati dal Corriere della Sera, si vedono due addetti del canile mentre si muovono lentamente, prendono i cuccioli, li mettono in un secchio pieno d’acqua e li guardano mentre stanno per morire. Ma non è tutti. Per accelerare i tempi, prendono un altro secchio e schiacciano le bestie morenti dentro l’acqua.
Una volta che i poveri cuccioli smettono di respirare vengono gettati a terra, messi in un sacchetto e buttati nel cassonetto dei rifiuti.