Cristian Filippo, 25 anni, vive a Paola (Cs). Nel 2019 gli è stata diagnosticata la sindrome della fibromialgia, una malattia altamente invalidante che gli provoca dolori diffusi in tutto il corpo. Resistente alle medicine convenzionali, il giovane prova ad accedere alle cure a base di THC, principale principio attivo della cannabis, la cui efficacia terapeutica è legalmente riconosciuta. Ma nella sua regione, la Calabria, c’è ancora molta confusione sul tema e lui rimane senza terapie. Decide così di procurarsi da solo la sostanza di cui ha bisogno e, per non finire nelle mani degli spacciatori, decide di coltivare in casa una piantina di marijuana. Ma a seguito di una segnalazione, i carabinieri bussano alla sua porta per effettuare una perquisizione e, oltre alla piantina, trovano anche un bilancino di precisione. L’accusa è di coltivazione di stupefacenti ai fini di spaccio e lui rimane agli arresti domiciliari per un mese. "Usavo il bilancino per la preparazione degli oleoliti", si difende il giovane, che è incensurato. La prossima udienza del processo è prevista nel 2022, nel frattempo Cristian grida la sua innocenza e combatte affinché il sistema sanitario regionale gli dia accesso gratuito alle cure a base di cannabinoidi.
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