Milano, 2 set. (askanews) – Il gigante tecnologico Google sta sviluppando propri processori centrali destinati ai suoi notebook e tablet. Una scelta in linea col trend che vuole i principali player tech impegnati nella costituzione di una propria capacità produttiva di chip, mentre continua la crisi di disponibilità di semiconduttori in diversi comparti produttivi.
Il Nikkei Asia ha consultato tre fonti che hanno concordato sul fatto che Google sta sviluppando CPU destinate agli apparecchi che montano il sistema operativo proprietario Chrome e che l’orizzonte temporale dell’operazione è il 2023. Inoltre il gigante Usa sta anche lavorando per la produzione di processori destinati ai suoi smartphone Pixel e per altri device.
Attualmente a produrre la grandissima parte dei chip sono produttori di Taiwan, Corea del Sud, Usa, Giappone. Ma, con la pandemia Covid-19, l’aumento improvviso della domanda di semiconduttori ha portato a un collo di bottiglia produttivo che ha costretto molte grandi compagnie – dall’automotive all’elettronica di consumo – a interrompere o rimodulare la produzione.
I nuovi processori Google saranno basati sui modelli di chip della Arm, la compagnia britannica controllata dalla giapponese Softbank, che sono usati nel 90 per cento dei device mobili.
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