Roma, 9 nov. (askanews) – Dopo meno di due mesi dalla sua abolizione, lo scorso primo settembre, in Danimarca torna il Green pass. Il primo ministro Mette Frederiksen ha deciso di reintrodurlo a causa dell’incremento di nuovi casi di Covid-19 nel Paese, spiegando che la sua reintroduzione renderà la vita più difficile a coloro che non si sono vaccinati.
In Danimarca, con una popolazione di 5,8 milioni di persone, l’85,9% di over 12 anni ha completato il ciclo vaccinale. Ma alla fine della scorsa settimana le autorità hanno messo in guardia sul rischio che gli ospedali siano sommersi a causa di una nuova ondata insieme all’influenza. Il numero di nuovi casi di coronavirus ha superato i 2.000 per il quinto giorno consecutivo.
Il pass sanitario, che si ottiene con vaccino, guarigione o test negativo, sarà reintrodotto per accedere in bar, ristoranti, locali e discoteche e i danesi hanno reagito bene. "Grazie al passaporto per il coronavirus possiamo sentirci al sicuro qui in Danimarca – dice una residente di Copenaghen – si va a fare il test e poi si hanno 72 ore in cui fondamentalmente si può andare al ristorante e si potrà andare anche in palestra, così siamo effettivamente in grado di uscire e goderci la nostra vita di nuovo". "Penso che il passaporto per il coronavirus sia in questo momento una buona idea – aggiunge un imprenditore danese – naturalmente per tenere sotto controllo la diffusione del virus, ma spero che in futuro non avremo più bisogno di usarlo".
La Danimarca è stata tra pionieri del pass sanitario la scorsa primavera, quando il numero di nuovi casi era quattro volte inferiore a quello attuale. Finora nel Paese 2.745 persone sono morte a causa del coronavirus.