Covid, incidenza elevata ma c’è una prima inversione di tendenza

di solobuonumore

Covid, incidenza elevata ma c’è una prima inversione di tendenza

Roma, 26 mar. (askanews) – Si inizia a vedere un decremento dei casi di Covid-19, una conseguenza delle misure restrittive prese in Italia nelle ultime settimane, ma l’incidenza a livello nazionale è ancora elevata secondo il monitoraggio settimanale della cabina di regia del Ministero della Salute e dell’Istituto superiore di sanità. L’Rt medio è sceso a 1,08 rispetto all’1,16 della settimana precedente.

Il direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza.

"C’è una prima inversione di tendenza, effetti delle misure prese nelle scorse settimane. Stiamo contenendo un’ondata dovuta a una variante divenuta predominante, quella inglese: con qualche difficoltà ma con misure adeguate, si contiene".

Il numero complessivo di persone ricoverate in terapia intensiva e in area medica è però ancora in aumento, con un tasso di occupazione a livello nazionale sopra la soglia critica. Dodici le Regioni che superano questa soglia nelle terapie intensive.

Il presidente dell’Iss, Silvio Brusaferro: "Oggi il 39% dei posti nelle terapie intensive sono occupati da pazienti Covid, erano il 36% la scorsa settimana. Situazione analoga nell’occupazione delle aree mediche, dove i malati covid sono il 43%".

Migliora nel complesso il livello di rischio ma resta alto per 5 Regioni. Nell’ultima settimana, in particolare, ha detto Brusaferro, Valle d’Aosta e Calabria hanno visto aumentare l’Rt e l’incidenza dei contagi.

Incidenza, trasmissibilità e il sovraccarico dei servizi ospedalieri richiedono quindi di mantenere rigorose misure a livello nazionale e interventi di contenimento mirati nelle aree a maggior diffusione.

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