Il ministro della Roberto Speranza ha firmato oggi, venerdì 5 marzo, le nuove ordinanze. I dati emersi dall’ultima relazione della cabina di regia non sono rassicuranti. La temuta terza ondata si sta concretizzando con un indice di contagio, l’ormai tristemente noto RT, che ha superato la soglia d’allarme dell’1, arrivando a 1,6. E così da lunedì 8 marzo sono attese nuove strette, misure che hanno l’obiettivo di contrastare la diffusione del coronavirus. La Campania del governatore Vincenzo De Luca passa in zona rossa, il lockdown si è reso necessario. A darne l’annuncio è stato lo stesso De Luca con la consueta diretta del venerdì su Facebook: “Siamo ormai in zona rossa perché il livello di contagio non si può più reggere. È evidente che bisogna prendere misure eccezionali”. E poi ha aggiunto: “Come è del tutto evidente siamo arrivati alla terza ondata in tutta , per la Campania, da oltre una settimana registriamo sui 2500 nuovi postivi al giorno che significa che dovremo fare il tracciamento dei contatti per almeno 25mila persone è evidente che in queste condizioni diventa impossibile”. () Il bollettino odierno del coronavirus, d’altronde, parla chiaro: come riporta anche Quotidiano.net i nuovi casi sono in aumento, mentre l’indice di positività è in lieve calo. Per quanto riguarda le singole regioni ecco la situazione: in Lombardia si registrano 5210 contagi, in Emilia Romagna 3246, nelle Marche 1027, in Veneto 1505, mentre la Toscana si attesta sui 1231 positivi e la Campania arriva a 2842. () Diventano invece arancioni le regioni Friuli Venezia Giulia e Veneto, mentre la Lombardia, per decisione presa dal governatore Attilio Fontana, resta in arancione scuro. “La Lombardia – ha spiegato Fontana – secondo la valutazione settimanale della Cabina di Regia di Istituto Superiore di Sanità e Ministero della salute, dedicata al monitoraggio del rischio sanitario, ha parametri da zona arancione”, ma c’è la raccomandazione “di adottare il massimo livello di mitigazione”. “Un’iniziativa – le parole del presidente lombardo – da me già adottata ieri con la decisione di rafforzare la zona arancione, inserendo oltre alla chiusura delle scuole anche altre restrizioni, come le visite a parenti amici e lo spostamento verso le seconde case e le situazioni che generano rischi di assembramento”. () Mentre anche gli ospedali iniziano a soffrire nei reparti di terapia intensiva sono in tutto dieci, tra regioni e province autonome, ad avere un indice RT superiore a 1. Il Molise ha un Rt con limite inferiore superiore a 1,25, ovvero uno scenario di tipo 3. Sei invece hanno un Rt nel limite inferiore compatibile con uno scenario di tipo 2. E sempre sei regioni, cioè Abruzzo, Campania, Emilia-Romagna, Friuli Venezia-Giulia, Lombardia e Marche, hanno un livello di rischio alto. Infine sono 14 le regioni e province autonome con rischio moderato. Una settimana fa erano dieci. Soltanto la Sardegna si conferma con rischio basso, mentre una setti
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