Roma, 20 gen. (askanews) – L’epidemia sta rallentando ma con molte differenze tra le Regioni italiane. I morti sono in aumento, frutto delle infezioni di 2-3 settimane fa. E’ l’analisi, rilasciata ad askanews, del presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta.
"Nella settimana 12-18 gennaio – spiega – il numero dei casi si è stabilizzato, solo il 3% in più rispetto alla settimana precedente, segnale che l’epidemia sta rallentando ma non è omogeneo in tutte le regioni, visto che 10 hanno i casi in aumento, 10 in riduzione e la Liguria ha casi stabili. L’incremento dei decessi è la logica conseguenza delle infezioni di 2-3 settimane fa. L’incremento del 50% rilevato è legato al fatto che solitamente dal contagio al decesso decorrono circa 3 settimane".
"Le occupazioni – aggiunge Cartabellotta – sono intorno al 30% nell’area medica e 20% terapie intensive con differenze regionali molto nette. Nell’ultima settimana si è verificata una flessione nella crescita delle ospedalizzazioni: sono aumentate dl 14% e soprattuto le terapie intensive hanno avuto un incremento del 2,3%. Solo che l’andamento delle curve è stato strano, non sappiamo se ci sono stati ritardi di notifiche delle Regioni oppure problematiche tecniche oppure stiamo cominciando a vedere l’effetto della prevalenza di Omicron su Delta che determina una ridotta percentuale di ospedalizzazioni. Ci vorrà una settimana-10 giorni per capire questo trend".
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