Il nodo dell’accesso al credito: camorra, ‘ndrangheta e Cosa nostra stanno già prestando milioni di euro a chi soffre l’assenza di liquidità. I bonus da 25 mila euro del governo usati per infiltrare le imprese legali
Non c’è più tempo: il denaro mafioso sta erodendo il tessuto economico sano del Paese. Non è un’iperbole: la crisi generata dalla pandemia sta sgretolando la struttura portante dell’economia italiana. L’imperativo, in queste ore, è tenere sotto stretta osservazione le imprese che stanno morendo asfissiate da mancanza di liquidità e stasi del mercato, e vigilare su chi le intuba, ovvero le organizzazioni criminali. Eppure non avvertiamo il pericolo perché nessuno pretende soldi con minacce; oggi l’estorsione ha un volto diverso e si manifesta mettendo a disposizione capitali e non sottraendoli, almeno per il momento.
Non è l’imprenditore in sofferenza a cercare il contatto che gli presterà soldi ma, al contrario, viene cercato, e non dal cravattaro violento che applica il 300 per cento di interesse mensile. Si presenta, invece, un imprenditore o una società a proporre alleanze economiche, strategie di evasione fiscale sicura o di ottimizzazione dei costi. E cosa chiede in cambio? Di partecipare all’impresa subito.Il «salvatore» inizia poi a spingere per aumentare il debito, pretende di rinnovare i locali, rileva pezzi di proprietà per ripagare gli investimenti e ci si trova, in un precipitare di eventi, nella morsa dello strozzo. Il contatto usuraio viene presentato spesso da altri imprenditori già caduti nella rete e che, portando nuovi «clienti», si illudono di poter spuntare un trattamento di favore. Da consulenti legali o fiscali ma anche, come denunciato dal capo della Direzione distrettuale antimafia di Milano, la procuratrice aggiunta Alessandra Dolci, «da dipendenti infedeli delle banche».Quando chiedo spiegazioni ad Annapaola Porzio, ex Commissaria straordinaria del Governo per il coordinamento delle iniziative antiracket e antiusura, mi risponde che la situazione è drammatica: «Il Covid ha esasperato l’usura, perché trova una platea più disponibile. Quello che sta succedendo è che imprenditori che avevano un ottimo ranking nei confronti delle banche, una storia familiare e industriale solida, si sono trovati con la crisi Covid in dinamiche assolutamente sconosciute».
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Il Prefetto Porzio, che ha gestito il Commissariato antiusura nel momento in cui è esplosa la pandemia, nella Relazione annuale 2020, scrive: «La fotografia di quello che è accaduto dallo scorso mese di marzo […], ci impone di richiamare l’attenzione di tutti sull’espansione del c.d. "welfare mafioso di prossimità", ovvero quel sostegno attivo alle famiglie degli esercenti attività commerciali e imprenditoriali in difficoltà o in crisi di… ( Roberto Saviano / Corriere Tv ). Guarda il video su Corriere: https://video.corriere.it/cronaca/cosi-l-usura-mafie-soffoca-l-economia/3953c852-5769-11eb-8f51-2cbbf1c2346f
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