Un uomo di 58 anni ha raccontato a The Lancet, una celebre rivista scientifica, che da 31 mesi vede i volti delle persone distorti in questo modo – che lui stesso definisce “demoniaco”.
Vede così ogni persona che incontra – gente in strada, amici, famigliari. Poi spiega che riesce comunque a riconoscerli e che, soprattutto, le distorsioni non avvengono quando si tratta di foto o immagini di volti.
Quest’uomo, con la sua testimonianza, ha permesso di fare un passo avanti nella ricerca della prosopometamorfopsia o PMO. Messo così è un nome un po’ difficile, ma è formato da due termini di etimologia greca: “prosopo” che sta per “viso” e “metamorfopsia” che sta per “distorsione” o “visione distorta”.
Infatti si tratta di un raro disturbo neurologico in cui i volti appaiono distorti nella forma, nella struttura, nella posizione o nel colore. Nella ricerca appena pubblicata dalla rivista è scritto che: “Nella maggior parte dei casi, le distorsioni si verificano continuamente, sia che il paziente veda il volto di persona, su uno schermo o su carta” – e questo ha sempre reso molto difficile per i ricercatori avere un’idea di come, effettivamente, i pazienti affetti da PMO vedessero i volti.
All’uomo di 58 anni, però, come vi dicevo, le foto di volti non appaiono distorte. Per questo è stato fondamentale per la ricerca: attraverso un confronto tra volti reali e volti fotografati, è riuscito a dare indicazioni di ciò che vede confrontando le percezioni distorte di un volto che vedeva dal vivo con le fotografie di quel volto, che gli appaiono senza alterazioni. E per la prima volta i ricercatori sono riusciti a disegnare la fisionomia di un volto distorto, scoprendo cosa vede davvero un paziente affetto da PMO.
Sempre su The Lancet, nel 2014, una donna di 52 anni nei Paesi Bassi aveva raccontato che una paziente: “Vede i volti delle persone trasformarsi in facce simili a draghi o figure allucinate molte volte al giorno”. Un altro paziente invece ha raccontato di vedere i volti come caricature, simili a cartoni animati.
Un altro studio pubblicato su Neuropsychologia ha descritto il caso di una donna di 24 anni che ha sviluppato PMO dopo il parto. Vedeva solo la metà sinistra dei volti.
Le cause della PMO sono ancora sconosciute. Ci sono diverse teorie: spesso la condizione è associata a danni o anomalie in delle parti del cervello – o viene diagnosticata con altri disturbi, come la schizofrenia.
Secondo i ricercatori sono stati pubblicati solo 75 casi clinici di PMO . È uno dei disturbi percettivi più inquietanti, ma sapere come si manifesta significa che meno pazienti riceveranno diagnosi errate in futuro.