Rangoon, 5 apr. (askanews) – Un tempo la bevanda più popolare della Birmania, la Myanmar Beer è quasi scomparsa dai bar e dagli scaffali dei negozi del Paese del sud-est asiatico. Dall’ultimo golpe militare del 2021, che ha rovesciato il governo di Aung San Suu Kyi, i birmani hanno iniziato a boicottare la "birra della giunta", prodotta dalla giapponese Kirin in partnership con una società controllata dai militari al potere.
"Sappiamo che altre marche di birra pagano delle tasse all’esercito, ma non vogliamo più che i nostri soldi vengano loro restituiti – spiega a France Presse Kyaw Gyi, un marinaio sotto pseudonimo – evitiamo, se non ci sono altre birre che la Myanmar Beer nei ristoranti, allora non beviamo la birra".
"Tutti i ristoranti della 19esima strada avevano l’abitudine di vendere la Myanmar Beer, ma ora non ne vedo più. A rimpiazzarla sono Tiger, Tuborg e altre marche", ha spiegato ad Afp Moe Zat, residente di Rangoon sotto pseudonimo.
Ma attenzione a chi prova ancora a venderla. A marzo degli ordigni sono esplosi davanti a dei locali di Rangoon che proponevano la birra riconoscibile per i colori oro, verde e rosso, come la bandiera nazionale.
"Non vediamo atti di boicottaggio qui. Non prendiamo la Myanmar Beer per qualche motivo particolare, ma perché beviamo semplicemente della birra", spiega invece Htun Htun, dipendente del governo sotto pseudonimo.
Secondo i media locali, tuttavia, le milizie ribelli hanno distrutto una consegna di birra governativa a un ristoratore preso di mira a Mandalay, nel centro del paese.
Di fronte a queste pressioni, la giapponese Kirin (che produce la birra in partnership con la controllata Myanma Economic Holdings Limited, MEHL) intende gettare la spugna. Dopo avere cercato un altro socio, l’azienda produttrice di birra a febbraio ha annunciato che si ritirerà "il prima possibile" dalla partnership con Myanmar Brewery e lascerà la Birmania.
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