Tredicesimo successo casalingo consecutivo per l’Inter, che bissa l’ultima vittoria ottenuta al “Meazza” prima dei due pareggi esterni contro Napoli e Spezia e si aggiudica i tre punti contro l’Hellas Verona grazie al gol di Matteo Darmian, man of the match così come accaduto contro il Cagliari.
Questa l’analisi di Antonio Conte nel post partita:
Non è stata forse l’Inter più brillante della stagione, ma quanto è importante in questo momento ottenere una vittoria del genere?
“Quando arrivi a questo punto della stagione, il pallone inizia a pesare, è inevitabile che la pressione si faccia sentire. Non bisogna dimenticare che è la terza partita in sette giorni e molti giocatori, come ho già detto, si trovano per la prima volta così vicini a un traguardo importante. Abbiamo fatto ottime partite contro Napoli e Spezia e anche oggi credo che la squadra abbia fatto una buona partita. L’approccio è stato positivo e abbiamo avuto le occasioni per fare male ma il pallone inizia a diventare più pesante. Riuscire a vincere quest’anno ci permetterebbe di mettere nella testa di molti calciatori un tassello per essere vincenti. I ragazzi sentono questo momento ma non dimentichiamoci che anche altre squadre importanti stanno perdendo punti. Noi abbiamo comunque mantenuto il piede sull’acceleratore”.
Cosa c’è nella sua corsa dopo il gol e negli abbracci con i suoi calciatori?
“In quell’abbraccio vedo la forza di aver conquistato il 95% dello Scudetto. Oggi abbiamo affrontato una squadra fisica, che non aveva nulla da perdere ed è venuta a giocarsi la partita a viso aperto. Vittorie come questa valgono 9 punti, non 3”.
Dove si possono collocare i tre difensori centrali dell’Inter rispetto ai giocatori allenati in carriera? Sono loro la base del vostro successo?
“Vedo tante similitudini con l’inizio del percorso di Bonucci, Barzagli e Chiellini perché erano ragazzi, non avevano vinto niente e abbiamo iniziato il cammino insieme. Milan, Stefan e Alessandro possono fare lo stesso, trovando sicurezza nei mezzi e acquisendo la giusta mentalità. Diverso era il discorso al Chelsea dove allenavo giocatori che avevano già vinto come David Luiz”.
C’era preoccupazione nella camminata fatta al centro del campo prima della partita?
“La passeggiata per vedere il campo con Lele Oriali è diventata un’abitudine, perchè mi piace vedere il campo, lo facevo anche da calciatore. Ovviamente serve anche per scaricare la tensione in un momento come il pre-partita in cui sembra che le lancette si fermino. C’è voglia di confrontarsi subito e di raggiungere il risultato finale. Quello che stiamo facendo ci ripaga di tantissimi sacrifici e ansie. Per fortuna ultimamente stiamo dando tante gioie ai nostri tifosi”.
Come ci si sente a diventare l’allenatore che cambia la storia di un gruppo?
“In questi due anni abbiamo lavorato tanto, non solo dal punto di vista calcistico. Abbiamo insistito tanto sull’aspetto mentale, perché era da tantissimo tempo che l’Inter non era competitiva. Ci abbiamo provato l’anno scorso con la finale di Europa League e il secondo posto in campionato, ci stiamo riprovando quest’anno e siamo vicini a un traguardo importantissimo. I ragazzi sanno che per essere vincenti bisogna avere un certo atteggiamento. Serve lavoro, sacrifico, determinazione, bisogna rinunciare a tante cose ed è normale che il percorso sia in salita e pieno di ostacoli. Alla fine però i giocatori capiscono che la strada è quella giusta e si affidano totalemente alla loro guida”.
Sta abbandonando le scaramanzie sullo Scudetto?
“Io non sono scaramantico. Ho parlato di scudetto sin dal primo giorno in cui sono arrivato perché so di portarmi dietro certe aspettative e un allenatore del mio livello non può accontentarsi. È ovvio però che serva avere anche senso della misura quindi all’inizio ho parlato di 1% di possibilità ed è stato importante partire da quella piccola percentuale per alzarla e costruire insieme il nostro percorso”
Quanto costerà la cena da offrire a Darmian?
“Matteo si è conquistato un posto importante nell’Inter. È arrivato in sordina ma ha giocato anche in club come il Manchester United. È un ragazzo eccezionale, si può contare sempre su di lui e non è un caso che qualche settimana fa abbia parlato anche di Nazionale. Ha qualità ed è veramente un ottimo calciatore sotto ogni aspetto. Lui e i suoi compagni stanno facendo qualcosa di eccezionale”.
Hakimi continua a migliorare all’interno del vostro gioco?
“Sta crescendo e ha ancora grandi margini di crescita. A volte non vede subito la giocata ma sta migliorando sotto tutti i punti di vista e siamo molto contenti”.
(Foto Getty Images)
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