La 174esima stracittadina in A termina con il successo dei ragazzi di Antonio Conte per 3-0 grazie alla doppietta di Lautaro e al gol di Lukaku.
Queste le parole del tecnico nerazzurro al termine del match:
“I complimenti vanno fatti ai nostri ragazzi, che hanno fatto una prestazione straordinaria. Una partita preparata benissimo, che loro hanno seguito alla perfezione traducendo sul campo le situazioni provate. C’è soddisfazione nel vedere la crescita del gruppo e sono contento perché i ragazzi meritano di raccogliere i frutti del lavoro che stiamo facendo”.
È la sua più bella vittoria sulla panchina dell’Inter?
“Io mi auguro sempre che la vittoria più bella debba ancora arrivare. È stata una bellissima partita, non bisogna dimenticare che si trattava di un derby e dopo tantissimi anni era una stracittadina di altissima classifica. Questo metteva più pressione e più responsabilità. I calciatori sono stati molto bravi, stiamo dando seguito al nostro percorso di crescita e sono contento perché la partita l’abbiamo preparata bene e siamo stati bravi a sfruttare le situazioni che avevamo preparato. Abbiamo vinto contro una squadra molto forte, bisogna fare i complimenti anche al Milan. Vogliamo dedicare la vittoria ai nostri tifosi, che ci hanno accolto con un’atmosfera da brividi. Voglio aggiungere anche un pensiero per Mauro Bellugi, ci uniamo al dolore della famiglia perché è una scomparsa che fa male a tutti”.
C’è la sensazione che questa partita possa aver spostato qualcosa nell’economia del campionato?
“I ragazzi sanno che io temo le prossime due partite contro Genoa e Parma, perché sono molto ostiche e lì dovremo dimostrare di aver fatto il salto di qualità per rimanere in vetta fino all’ultima giornata. Il Genoa ha perso solo una partita dall’arrivo di Ballardini e il Parma ha una rosa superiore ai suoi risultati. Queste due partite ci diranno tanto su quello che potremo fare da grandi”.
Ora tutti i componenti del gruppo sembrano dentro al progetto. Lo dimostra la crescita di giocatori come Eriksen e Perisic. Tutti sembrano coinvolti, è vero?
“Penso che il compito di un allenatore sia cercare di portare tutti gli elementi della rosa a migliorare e a entrare dentro l’idea di calcio che si intende sviluppare. La crescita di Christian e di Ivan, ma di tutti i nostri calciatori, mi rende orgoglioso. Tante volte si esprimono giudizi affrettati, come è successo per Christian. A volte serve un po’ di tempo, soprattutto quando si arriva dall’estero. Christian si è avvicinato a noi e io non ho nessun tipo di preclusione. Lo stesso vale per Ivan, che quest’anno ha dimostrato una grande voglia di mettersi in discussione come quinto di centrocampo. Si è messo totalmente a disposizione della causa e oggi ha fatto una partita straordinaria. Ha delle potenzialità incredibili e deve credere ancora di più in se stesso”.
Avevate lavorato sulla possibilità di attaccare lo spazio dietro i terzini del Milan?
“Sono sicuramente situazioni provate. Lavoriamo tanto con i nostri attaccanti, con gli esterni e sugli inserimenti dei centrocampisti, soprattutto in base al modo di difendersi dei nostri avversari. Studiamo tutte le soluzioni insieme allo staff per fare male esaltando le doti dei nostri giocatori”.
Studiate anche l’alternanza della pressione alta e della fase di attesa?
“Assolutamente, prepariamo la partita in base alle caratteristiche dell’avversario. Prima facevamo sempre pressione alta adesso abbiamo migliorato questo aspetto e il lavoro sta dando i suoi frutti. Con il lavoro i ragazzi capiscono anche i momenti giusti per alternare la pressione. Abbiamo preso consapevolezza facendo bene negli scontri diretti. La partita di oggi contro un’ottima squadra come il Milan ha confermato la nostra crescita. Dobbiamo andare avanti sotto questo punto di vista. Il lavoro c’è ed è normale che i risultati aiutino a inculcare determinate situazioni”.
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