Negli scorsi giorni, i capigruppo dei partiti di maggioranza avevano inviato ai propri parlamentari un messaggio per richiedere la presenza tassativa in aula nella giornata di martedì 8 ottobre. L’obiettivo – dopo sette fumate nere – era quello di arrivare a eleggere il giudice della Corte Costituzionale mancante, indicando il consigliere giuridico di palazzo Chigi Francesco Saverio Marini. Una "talpa" nella chat di Fratelli d’Italia però ha fatto finire sui giornali la comunicazione riservata. E forse anche grazie a questo leak, le opposizioni sono riuscite a elaborare una strategia comune, decidendo di non partecipare allo scrutinio e così evitare eventuali assist al centrodestra nel voto segreto, per raggiungere il quorum dei tre quinti. Così, i partiti che sostengono il governo hanno dovuto prendere atto di non avere i numeri per eleggere Marini e per non bruciare il candidato si sono rassegnati a votare scheda bianca, rinviando tutto alle prossime tornate. Ufficialmente dal centrodestra si parla di un atto di rispetto istituzionale di fronte ai "ricatti della sinistra" che vorrebbe imporre le sue decisioni alla maggioranza, mentre il capogruppo M5S Patuanelli parla di "blitz sventato" e la segretaria del Pd Elly Schlein chiede l’apertura di un confronto più ampio sul tema (a dicembre andranno eletti altri tre giudici della Consulta)

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