Roma, 10 mar. (askanews) – Milioni di ucraini sono fuggiti dal Paese dall’inizio dell’invasione russa e decine di migliaia hanno attraversato il confine con la Romania. Tantissimi hanno deciso di rimanere in attesa di poter tornare in Ucraina. E per rispondere all’emergenza, con uno sguardo lungimirante rivolto al dopo accoglienza, Confindustria Romania si è mossa, mettendo a disposizione 798 posti di lavoro, aperti anche ai profughi ucraini, come spiega il presidente della rappresentanza confindustriale Giulio Bertola.
"Abbiamo cercato di non sovrapporci a quelle attività estremamente valorose e di grande sostegno delle onlus, con l’invio di materiali alimenti e supporto psicolgco ai bambini, cercando di guardare un po’ oltre, cioè a quella che è la parte che sicuramente si andrà a delineare nel dopo accoglienza".
Grazie a un’interlocuzione diretta con il ministero del Lavoro romeno, Confindustria Romania ha avviato una triangolazione con le agenzie di lavoro territoriali e ha fatto partire la macchina organizzativa che vede le aziende italiane in prima linea su tutto il territorio romeno.
"L’insieme di queste disponibilità ci ha portato poi a coinvolgere 20 tra le nostre principali aziende italiane in Romania, distribuite nel territorio romeno per valutare quanti posti di lavoro potevamo immediatamente offrire anche ai cittadini ucraini giunti in Romania che decidono di fermarsi. La risposta è stata straordinaria e ad oggi nel giro di sette giorni di raccolta dei dati siamo riusciti a raggiungere circa 800 posizioni aperte".
"Questo è il contributo di Confindustia Romania, un contributo lungimirante mirato alla dignità delle persone e non in sovrapposizione con quello che molte onlus e cittadini in forma privata stanno portando per arginare questo grandissimo problema umanitario".