«Sentimento anti-industriale». Non c’è associato di Confindustria che non lamenti un senso di ostilità e di pregiudizio diffuso nei confronti della figura dell’imprenditore. Il tutto mentre — soprattutto oggi — gli industriali sentono di farsi carico della fatica e del rischio necessari per tirare il Paese fuori dalla crisi. A giudicare dal cortometraggio che Confindustria ha presentato al festival del cinema di Venezia, gli industriali hanno deciso di fare sul serio per cercare di cambiare quella che i sociologi chiamerebbero la «narrazione sul mondo dell’impresa». Nei 15 minuti del film dal titolo «Centoundici. Donne e uomini per un sogno grandioso», diretto da Luca Lucini con Alessio Boni, Cristiana Capotondi, Giorgio Colangeli, Adriano Occulto, si concentrano messaggi cari agli industriali e, in particolare, al loro presidente Carlo Bonomi: il parallelo tra la fase attuale e i secondi anni ‘40 (allora l’uscita dalla guerra mondiale, oggi l’uscita dal Covid) , l’idea dell’impresa come comunità solidale che resiste nel tempo, la figura dell’imprenditore capace di realizzare quello che sulla carta pare impossibile. Il film racconta l’incontro in un centro vaccinale aziendale tra un ex dipendente dell’impresa ora in pensione (Colangeli) e una giovane insegnante (Capotondi). L’anziano racconta il suo primo giorno di lavoro e questo offre il destro per un flash back sul finire degli anni ‘40. Con Alessio Boni nel ruolo dell’allora capo azienda, tanto determinato quanto visionario: «Non avere sogni grandiosi è l’unica cosa che ci può fermare». Nel film trovano spazio i Valori con la maiuscola, dalla responsabilità rispetto ai giovani alla responsabilità sociale in generale e verso i dipendenti. Gli industriali si scoprono anche supporter di un più attivo ruolo sociale delle donne. Certo è che, alla fine, il film chiama la stessa classe imprenditoriale attuale a dimostrarsi all’altezza delle sfide del presente. Sfide che Bonomi ha l’aria di voler accettare con slancio. Non a caso in conferenza stampa il presidente ha rivendicato con orgoglio il ruolo delle aziende nella campagna vaccinale. E ha egli stesso sottolineato come si tratti di «un film sulla sfida civile della ripresa». Per quanto riguarda la mission associativa, da non sottovalutare il fatto che Confindustria si occupi con tanta energia del mondo dello spettacolo. Nel suo core business, al fianco di bulloni e digitale, entra la cultura. ( Il presidente Bonomi: «Orgogliosi di supportare le vaccinazioni» / CorriereTv ). Guarda il video su Corriere: https://video.corriere.it/economia/confindustria-venezia-il-film-sfida-civile-ripresa/f94def3a-126b-11ec-95c2-659c7776a796
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