Un padre, un primo amore, un’amica. Ma anche una casa sul mare, una palma, un gatto. Le persone che sono assenti mancano così tanto che finiscono per essere presenti sempre. Come le cose perdute. Tutti possono restare, con tutti possiamo dialogare. Anche con i nostri io passati, i nostri corpi come erano prima, il nostro stato mentale e fisico di bambini, liberi di fare il bagno nudi, arrabbiati per l’arrivo di un fratello, innamorati felici o delusi. È un viaggio attraverso tutto ciò che manca e proprio per questo resta, anzi diventa una grande desiderio che ci spinge verso il futuro l’ultimo libro di Concita De Gregorio "In mezzo a un milione di rane e farfalle" (Feltrinelli) illustrato magistralmente da Beatrice Alemagna, nota e premiata in tutto il mondo. L’occasione per riguardare con Concita le tante vite vissute fin qui, compresa la nuova avventura da attrice e autrice teatrale. Compresa la malattia, che ci racconta con poesia e sincerità sorprendenti. La giornalista e scrittrice è in tournée con "Un’ultima cosa. Cinque invettive, sette donne e un funerale", insieme a Erica Mou. Poderoso anche il lavoro di traduzione di 57 poesie dell’attivista messicana assassinata nel 2011 Susana Chávez Castillo "Prima tempesta. Non una donna di meno, non una morta di più" (Sur), appena uscito in libreria. Intervista di Giulia Santerini. Montaggio Elena Rosiello . . . ."Metropolis Extra, qualcosa di personale", la serie nata per conoscere chi è disposto a mettersi in gioco e raccontare storie di vita uniche. In streaming live ogni giovedì nella seconda parte di Metropolis e in replica la domenica e on demand sul sito di Repubblica GUARDA TUTTE LE INTERVISTE DI EXTRA