"Maledetta" da studenti, genitori e alcuni insegnanti, "criminalizzata" e "demonizzata". Con la dad, la didattica a distanza, è aumentato il disagio giovanile, in una misura che probabilmente servirà ancora del tempo per comprendere appieno. "Rispetto al tema della dad in quest’ultimo anno abbiamo ricevuto un numero crescente di richieste di aiuto", spiega a Fanpage.it Simona Maurino del Telefono azzurro. Ma lo psicoterapeuta Antonio Piotti precisa: "Quello che fa star male i ragazzi non è fare lezione a distanza, ma non vedere gli amici e veder chiusi tutti i luoghi di incontro, non solo la scuola". La riduzione della socialità e la dad come effetto della pandemia hanno determinato nuove ansie nei giovani: "Doversi svegliare e pensare che è un altro giorno davanti al computer, da sola, senza vedere nessuno dà proprio un senso di sconforto e abbandono", confessa la 19enne Paola, una delle ragazze intervistate da Fanpage.
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