Milano, 15 ott. (askanews) – L’Italia è al quart’ultimo posto per parità di genere in Europa nel settore tech. Come fare a vincere questo muro culturale fatto di stereotipi? A rispondere donne che dell’IT hanno fatto una passione e una carriera. Si parte, sempre, dal linguaggio.
Anna Maria Siccardi, imprenditrice, nel "Club degli investitori", fa qualche esempio: "Se io dico ‘scienziati’ e quando voglio rappresentare la scienza metto sempre la faccia di Einstein, una bambina fa fatica a immaginare che uno scienziato possa essere anche una donna, la parola forma la mente; e quindi arrivare poi quando le ragazze hanno 16/17 anni a convincerle che possono avvicinare le materie scientifiche e tecniche sentendosi a casa loro diventa più difficile. Dobbiamo cominciare a fare tutti quanti lo sforzo di cambiare il linguaggio".
Poi i progetti delle aziende. Floriana Filomena Ferrara, Corporate social responsability manager IBM Italia, ci parla di Nerd (Non è roba per donne?), progetto portato avanti dalle informatiche, volontarie, di Ibm con le università.
"Quello che cerchiamo di fare con le ragazze delle superiori è portarle all’interno delle università per far loro provare cosa significhi essere una donna che lavora nel digitale, quello che chiediamo alle ragazze è concedersi il beneficio del dubbio per poter abbattere quello stereotipo di genere".
Flavia Weisghizzi, marketing director di Finish Technology solution, sottolinea quanto il mondo tech a sua volta abbia bisogno delle competenze delle donne. "Nel mondo di oggi sappiamo che c’è un buco di 200mila posizioni in Europa nel mondo tech ed è impossibile pensare che non possa essere coperto anche dalle donne, è una perdita importante dal punto di vista del lavoro e delle possibilità che la tecnologia oggi offre".
"Oggi se una ragazza vuole diventare ingegnera lo può fare senza nulla togliere alla sua femminilità, è un messaggio che vorrei dare a tutte: provateci", aggiunge.
Le imprenditrici ed esperte hanno partecipato ad un panel durante il Toolbox Hackaton di Torino, organizzato non solo per celebrare la gender digital equality ma una nuova prospettiva di approccio all’inclusione. A curare l’evento è hackher_, progetto multidisciplinare che avvicina il genere femminile al mondo STEM e fa riferimento a Bridge The Gaps, realtà non profit che si impegna ad abbattere il divario che incrementa le discriminazioni sociali, mirando a rendere la tecnologia alla portata di tutti. A sostenere l’evento è Bakeca.it, piattaforma del settore degli annunci gratuiti che ha messo a disposizione un buono Amazon del valore di 1.000 al team ritenuto vincente nell’Hackathon da una giuria di role models del settore IT. Le ragazze partecipanti, sotto la supervisione di coach esperti, hanno avuto la possibilità di mettersi alla prova ideando e sperimentando il learning by doing, acquisendo competenze tecniche per portare termine il loro compito.
Servizio di Lucilla Nuzzo
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