Colon irritabile

Il Dr. Roberto Gindro ci spiega in cosa consiste la sindrome del colon irritabile e cosa fare per imparare a conviverci, riducendone il fastidio.

00:00 Introduzione
01:01 Definizione di colon irritabile
03:30 ll collegamento tra intestino e cervello
06:14 La diagnosi di colon irritabile
09:04 La sindrome si può curare?
09:47 Dieta e colon irritabile
13:15 Cenni sulla SIBO
17:40 Sport e colon irritabile
18:10 Benessere mentale e colon irritabile
19:32 Farmaci e colon irritabile

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Circa il 10-15% della popolazione mondiale soffre di sindrome del colon irritabile, ma nonostante questo persistono ancora numerosi punti poco chiari; può avere cause molto diverse ma, allo stesso tempo, anche manifestarsi in forme diametralmente opposte da un paziente all’altro. Ad accomunare i diversi casi è una sensibilità delle terminazioni nervose presenti nella parete intestinale, quelle responsabili del controllo della funzione muscolare e delle sensazioni intestinali, che risultano insolitamente reattive nei confronti di stimoli semplici, fisiologici, come il flusso mestruale, lo stress cronico ma anche semplicemente il consumo di un pasto. Non ha alcun legame con il tumore al colon, ma può essere difficile conviverci. La causa esatta alla base dell’insorgenza della sindrome del colon irritabile non è tuttora nota per la maggior parte dei pazienti, ma l’ipotesi prevalente è che i sintomi possono derivare da un disturbo nel modo in cui interagiscono intestino, cervello e sistema nervoso, probabilmente in ragione di una combinazione variabile di fattori ed eventi; non è tuttavia possibile individuare un reale danno organico, non esiste un esame del sangue specifico né tantomeno uno strumentale che consenta la diagnosi diretta, diagnosi che avviene invece dopo aver escluso malattie che siano potenzialmente in grado di causare sintomi simili (diagnosi di esclusione), ma a patto che i sintomi rispettino perfettamente i cosiddetti criteri di Roma, ovvero la presenza di dolore addominale ricorrente, in media, almeno un giorno alla settimana negli ultimi 3 mesi, associato a due o più dei seguenti criteri:
– il dolore è in qualche modo legato alla defecazione, tipicamente trova sollievo dopo aver evacuato;
– sia presente un cambiamento nella frequenza delle feci;
– sia presente un cambiamento di forma (aspetto) delle feci.

Il dolore è quindi il sintomo chiave, sempre legato ad un disturbo che coinvolge le feci, a cui possono associarsi tra l’altro gonfiore, flatulenza, senso di tensione addominale, senso di urgenza all’evacuazione.

La dieta è spesso il perno su cui costruire tutto il trattamento della sindrome, ma ancora una volta ci troviamo di fronte alla complicazione che ogni paziente è caso a sé. Possono essere tentate, con l’aiuto di un professionista, diete che escludano lattosio e glutine, volte al contenimento di una possibile SIBO o eliminando temporaneamente tutti gli alimenti contenenti FODMAP, l’approccio più recente e che tuttavia ha spesso consentito miglioramenti davvero significativi.

È poi più in generale importante limitare il consumo di alimenti industriali poco sani e di pasti eccessivi e troppo ricchi di alimenti ad alta densità calorica. Se la dieta è uno dei perni di uno stile di vita sano, non è possibile prescindere da una regolare attività fisica, un’adeguata qualità e quantità del sonno e soprattutto il perseguimento di una serenità interiore, che nei casi più gravi può richiedere un supporto psicologico, in grado di garantire significativi miglioramenti anche a livello di colon.

Per quanto riguarda i farmaci è possibile, dietro alle indicazioni del medico, tentare approcci che prevedano fermenti lattici, antidiarroici/lassativi, farmaci specialistici.

Leggi il più possibile sul colon irritabile, informati e non perdere la speranza di poter risolvere, ma non dimenticare mai che ogni paziente affetto possiede fattori scatenanti ed esigenze UNICHE; la dieta è sicuramente una delle armi più potenti che hai a disposizione, ma ti serve l’aiuto di un professionista perché non si tratta solo di togliere, ma di togliere con giudizio, una cosa alla volta e sapere se, come e quando reinserilo se possibile, oppure come sostituirlo. E non sottovalutare l’importanza di curare altrettanto bene la tua salute fisica e mentale.

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