Nel giorno in cui il centrodestra sceglie di non partecipare alla quarta chiama per l’elezione del presidente della Repubblica, la strategia di Matteo Salvini per condurre le trattative sul Colle sembra mostrare la corda. Non a caso, dopo il voto e una serie di riunioni con i suoi, il segretario della Lega sceglie un ingresso secondario per lasciare Montecitorio. "Ce la facciamo, sono fiducioso", si limita a dire ai cronisti che lo intercettano. E tra i pasdaran leghisti è evidente l’imbarazzo per doversi piegare a un accordo su Pierferdinando Casini o altri nomi che erano considerati poco digeribili dal Carroccio.
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