Campi da calcio sostituiti da gabbiotti di plexiglas, palline da tennis al posto delle sfere in cuoio. Il boom del padel non accenna a fermarsi e sono tanti i gestori di associazioni sportive che, per rimanere aperti, hanno dedicato i propri spazi a questa attività. "Brutto a dirsi ma è chiaro che la pandemia e le regole hanno aiutato", racconta a Fanpage Andrea, gestore del circolo Savio Padel a Centocelle, "abbiamo visto un aumento di persone del 500%, se non hai campi da padel in questo momento sei fuori".
Durante la seconda ondata, distanziamento e facilità di accesso hanno reso particolarmente popolare uno sport che non conosce confini (né colori) regionali. Se infatti in zona gialla la pratica è sempre rimasta consentita a tutti, in zona rossa sarebbe dovuta rimanere appannaggio dei professionisti. "Si è trovato subito un cavillo", spiega Flavio del Joy Padel Club, "in Toscana come in Lombardia tanti circoli hanno iscritto tutti i frequentatori alla Federazione Tennis, rendendo di fatto anche i match amatoriali incontri di interesse nazionale". Una pratica cui si stanno adeguando anche molti circoli del Lazio, in vista delle chiusure natalizie.
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