Dalla palude, leggi depressione, nascono i libri. Anzi i libri più amati. È andata così a "Dimmi di te" (Einaudi) il nuovo romanzo di Chiara Gamberale, il diciassettesimo, volato in testa alle classifiche appena uscito. Sarà che lo guida un certo pensiero psicomagico dell’autrice: "Quando stai male non sei fuori di testa ma sei troppo dentro la tua testa. Devi uscire, giocare di scarto. Io ci ho provato e mi è andata bene". Lai ci ha provato rispecchiandosi nella sua protagonista: quarantenne, mamma single e scrittrice che per uscire appunto da uno stato di depressione ("l’asciugamano caldo sulla testa") va a porre ai personaggi di riferimento della sua adolescenza alcune domande. Come si fa a restare fedeli ai propri sogni? A tenere insieme in una coppia l’erotismo e la vita quotidina? Quanto vicini bisogna stare per amarsi a lungo? Insomma se trasloco nel tu dove vado a finire, come faccio a non tradirmi? Qual è in definitiva la giusta distanza in una coppia, siano amanti o madre-figlio? Ed è così che Gamberale in studio racconta anche la sua vita di mamma single in un quartiere assai borghese, la rinascita attarverso il contatto con le vite degli altri, il coraggio di sognare l’amore. Come ha imparato "a lasciare la presa" e a non dimenticare mai di ascoltare "quella vocina che ogni giorno mi chiede chi sei".Â
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