Chiara Ferragni indagata anche per le uova di Pasqua Dolci Preziosi e la bambola Trudi

di solobuonumore

Chiara Ferragni indagata anche per le uova di Pasqua Dolci Preziosi e la bambola Trudi

Questo qui che vedete dietro di me, non è solo un post di Chiara Ferragni del 2019. State guardando un ulteriore tassello che si aggiunge al caso dei pandori Balocco.
 
Ebbene sì. Le indagini della Procura di Milano, dopo quelle sul pandoro Pink Christmas, coinvolgono ufficialmente anche le vendite della bambola Trudi. E non solo, anche le uova di Pasqua in collaborazione con Dolci Preziosi. 

Facciamo un passo indietro. Un po’ indietro. Precisamente, a tre giorni dalle nozze dei Ferragnez.
E’ il 29 agosto del 2018 e Ferragni presenta ai suoi follower la sua “mascotte” per le nozze: bionda, occhi azzurri, alla moda. Insomma, una bambola con il suo aspetto – con tanto di profilo instagram CFmascotte.

L’anno dopo, visto, come scrive in un post, quante persone hanno amato il suo alter-ego, viene presentata un’edizione limitata della Chiara Ferragni Mascotte: una bambola da comprare a 34,99 euro. Si legge che la si può acquistare: “su The Blonde Salad e tutti i profitti andranno a Stomp Out Bullying, un’organizzazione no profit per combattere contro il cyberbullismo, un argomento molto vicino al mio cuore".

Poi TBS Crew, una delle società di Ferragni coinvolte nello scandalo, annuncia anche che “i ricavati derivanti dalle vendite di tale bambola avvenute tramite l’e-commerce The Blonde Salad (…) sono stati donati all’associazione Stomp Out bullying nel luglio 2019”. Quindi solo i profitti delle bambole vendute nel negozio digitale di Ferragni. C’è solo un piccolo problema. Ross Ellis, la fondatrice della non profit statunitense, dopo essere stata contattata dai giornalisti del programma Mediaset Zona Bianca, smentisce il tutto e dichiara: "Non abbiamo mai ricevuto una donazione", e poi "Non conosco questa donna".

Andiamo avanti. Nel febbraio 2021 e nel febbraio 2022 Chiara Ferragni lancia una nuova iniziativa in collaborazione con Dolci Preziosi: le uova di Pasqua solidali. Stavolta l’obiettivo è sostenere l’associazione per minori affetti da autismo I Bambini delle Fate.

Il Fatto Quotidiano, che per primo ha sollevato dubbi sull’ambiguità di questa azione benfica, contatta il presidente dell’azienda dolciaria, che specifica:  "Non c’è assolutamente nessuna correlazione tra le vendite delle uova e la donazione a I Bambini delle Fate. Ferragni è stata pagata per aver ceduto la sua immagine", aggiungendo che la donazione è stata fatta dall’azienda di dolci e che il contratto con Ferragni non prevedeva che la facesse anche l’imprenditrice.

E aggiunge: "Il cachet era di 500mila euro nel 2021 e 700mila euro nel 2022. Poi Ferragni ha chiesto una cifra esorbitante e non abbiamo più chiuso il contratto". Quindi in totale un guadagno di un milione e 200mila euro per Ferragni, mentre a I Bambini delle Fate sono stati donati da Dolci Preziosi 36mila euro – una cifra, appunto, slegata dalle vendite delle singole uova.

Il fondatore della no profit, Franco Antonello, dichiara di non essere mai stato informato “se venisse erogato un compenso a Ferragni”. Poi scrive sui social che l’imprenditrice, “in modo completamente separato dall’operazione uova, ci ha fatto pervenire un contributo di euro 40mila e per questo posso solo ringraziarla".

A stabilire come sono andate realmente le cose saranno solo le indagini della Procura. Su questi ultimi aggiornamenti Chiara Ferragni non ha rilasciato alcun commento. In una nota diffusa dai legali dell’imprenditrice viene spiegato che “risponderà esclusivamente alle autorità competenti”.

a cura di Olimpia Peroni

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