Chi era, davvero, Elisa Claps

di solobuonumore

Chi era, davvero, Elisa Claps

Negli ultimi mesi siamo tornati a parlare molto di Elisa Claps, la 16enne uccisa nel ‘93 a Potenza e trovata morta 17 anni dopo nella chiesa della Santissima Trinità. Ci sono voluti 20 anni per arrivare alla condanna del colpevole, Danilo Restivo.  

Sul delitto Claps si sanno molte cose, ma ci sono ancora molte questioni aperte. In questi mesi l’attenzione al caso è rinata grazie a podcast e serie tv – ma anche grazie alla cronaca: il 5 novembre una protesta ha interrotto la celebrazione della prima messa domenicale nella chiesa, riaperta da poco, dove è stato ritrovato il corpo.

Ma chi era Elisa Claps? Se pensiamo al suo nome, probabilmente ci vengono subito in mente l’assassinio, Danilo Restivo e la chiesa a Potenza. 
L’omicidio e il clamore mediatico hanno portato a rappresentarla solo come una ragazza uccisa. Ma prima di quel 12 settembre in cui è morta, Elisa era una giovane entusiasta, piena di sogni e aspirazioni – come tante altre adolescenti della sua età.

La mamma, Filomena Iemma, il fratello Gildo Claps e la migliore amica Angelica la descrivono come una ragazza buona, a cui importava solo fare del bene. Era una studentessa al terzo anno di liceo classico che amava leggere – passione che condivideva con il fratello Gildo, che l’ha iniziata alla lettura dei fantasy. 

La mamma ricorda che a Potenza “la chiamavano Madre Teresa”.

Angelica, invece, racconta che: 
“aveva un sorriso per tutti. Era molto attenta alla natura, agli animali e anche quando mettevamo in un barattolo delle lucciole le liberava”.

Elisa sarebbe voluta diventare medico e partire per l’Africa con Medici senza Frontiere.  Nonostante tutto, il suo sogno diventerà presto realtà. La famiglia Claps sta dando alla luce il progetto “Il cuore di Elisa” grazie all’associazione di volontariato Vis. Si tratta di un’area di medicina generale a Goma, in Congo, che porterà il nome di Elisa.

Ma a raccontarci chi fosse davvero Elisa Claps è lei stessa, nelle pagine del suo diario. 
Come si vede anche nella serie tv dedicata al caso Claps, scriveva spesso tra quelle pagine le sue riflessioni e aspirazioni- ma anche le preoccupazioni su Restivo, quello che sarà poi il suo omicida. 

C’è una pagina in particolare che rappresenta bene lo spirito della 16enne, è datata 3 dicembre del ‘92:

"Sono la ragazza più felice della terra. Io ho tutto, non cambierei mai la mia vita con quella di nessuno. […] non so perché proprio io mi sono beccata la felicità. Gesù, spero di non deluderti, e anche tu non dimenticarmi mai. Guidami affinché possa essere più forte facendo più bene che male". 

Da lì a meno di un anno, il volto e il nome di Elisa sarebbero apparsi su tutte le tv e giornali nazionali – diventando il triste caso di cronaca che conosciamo tutti.

a cura di Olimpia Peroni e Ida Artiaco

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