Molte persone che lamentano una certa difficoltà nel perdere peso sono convinte di avere un metabolismo basso o, comunque, più lento del normale.
Ma cosa si intende per metabolismo?
Il metabolismo è l’insieme di tutte le reazioni chimiche che sostengono la vita di un organismo. Tuttavia, in ambito nutrizionale, questo termine è spesso usato come abbreviativo di costo metabolico totale o fabbisogno calorico complessivo.
Non dobbiamo però commettere l’errore di confondere il concetto di fabbisogno calorico con quello di metabolismo basale, che, invece, equivale alla richiesta energetica dell’organismo in condizioni di assoluto riposo, senza digestione o termoregolazione.
Il metabolismo basale è infatti solo uno dei fattori che determinano il costo metabolico complessivo; gli altri sono il livello di attività fisica, non sportiva e sportiva, la termogenesi indotta dalla dieta e, eventualmente, la termoregolazione e il debito di ossigeno post-allenamento.
Sappiamo che il metabolismo basale si abbassa con l’avanzare dell’età; tuttavia, questo fenomeno è molto più piccolo di quanto potremmo immaginarci, e può essere prevenuto semplicemente praticando sport e mangiando in maniera equilibrata.
Ma allora, perché le persone non dimagriscono tutte allo stesso modo?
Semplicemente perché ognuno di noi ha un metabolismo basale differente, in genere più alto nei soggetti molto grandi e, viceversa, nelle persone più minute. Può anche succedere che, durante un lungo percorso dietetico, il dimagrimento rallenti fino a fermarsi. Questo fenomeno è riconducibile sono in minima parte alla riduzione del metabolismo basale; il fenomeno è, peraltro, reversibile in sole due settimane di dieta normale. Piuttosto, va ricercato in una minor spesa energetica complessiva, dovuta sia ad una minor fatica negli spostamenti, sia a un inconscio risparmio nei movimenti.
E cosa possiamo fare per rimediare? Dando per scontato che l’obbiettivo ricercato sia ragionevole e sano, possiamo intervenire su più fronti.
Per prima cosa, dobbiamo garantire la conservazione della massa muscolare allenandoci nella forza. In secondo luogo, dobbiamo assicurarci un costo energetico significativo, muovendoci di più o allenandoci nella resistenza. Poi, se necessario, dobbiamo adeguare l’apporto calorico al nuovo fabbisogno dell’organismo.
In ultimo, ma non meno importante, dobbiamo migliorare la flessibilità metabolica, spezzando la routine alimentare che caratterizza la nostra dieta. Questo è vero soprattutto per chi segue diete a basso contenuto di grassi o di carboidrati, per chi segue il digiuno controllato, e per chi mangia sempre lo stesso numero di pasti nella giornata.
Modificando tutti questi comportamenti, e sospendendo la dieta ipocalorica per alcuni mesi, possiamo ottenere una sorta di reset del nostro metabolismo, preparandolo a un nuovo e più efficace percorso di dimagrimento.
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