Roma, 6 set. (askanews) – È tempo di vendemmia nello Champagne, la regione vitivinicola più a Nord della Francia, a circa 140 km a Est di Parigi. Un’area molto vasta che a sua volta si divide in zone e sei regioni, la più famosa è quella delle Montagne de Reims.
I vigneti coprono 34.000 ettari e sono concentrati nei tre dipartimenti di Aisne, Aube e Marne, ma ci sono aree più piccole che stanno diventando sempre più famose per le loro uve di qualità come quella di Seine-et-Marne a circa 75 km da Parigi dove ci sono le uniche tre DOC, in francese AOC – Appellation d’Origine Controlée della regione dell’Ile-de-France, su terreni argillo-calcarei dove cresce benissimo il Pinot Meunier, che conferisce alle bollicine note croccanti e fruttate.
Vincent Ernould è in piena attività. La vendemmia è iniziata da poco sui due ettari del vigneto di famiglia ed è una buona annata, assicura, con molte uve in salute che vengono usate anche da case di champagne più blasonate in altre regioni.
"Gran parte delle nostre uve, nel mio caso il 90%, sono uve che vengono ovviamente testate, analizzate, e che vanno a tutte queste grandi case di champagne e soprattutto nella Marne" dice Vincent, proprietario della azienda omonima.
Altra eccellenza della zona è Hervé Bombart, alla quarta generazione di viticoltori.
"C’è tutto questo lavoro di trasmissione, di know-how che viene trasmesso oralmente, anche attraverso la pratica e che è molto importante per avere alla fine una certa qualità del prodotto – spiega Gauthier Bombart, enologo – poi abbiamo anche il prestigio della nostra denominazione, lo champagne, che è molto importante, quindi dobbiamo anche rispettarlo e valorizzarlo nel modo più bello".
Una piccola produzione ma di qualità. Ora lo champagne Hervé Bombart, che prende il nome dal padre, di cui sta prendendo il posto, compare nel menu di ristoranti stellati.