[embed]https://www.youtube.com/watch?v=4A4nt1RLmzQ[/embed] Roma, 4 gen. (askanews) - Senza le misure di sicurezza necessarie, è impossibile riprendere in presenza la scuola dal 7 gennaio. È quanto sottolinea ad askanews Gianluigi Dotti, componente della Direzione Nazionale Gilda degli Insegnanti, sul dibattito della riapertura della scuola, dopo che alcune Regioni hanno già firmato ordinanze per la ripresa a fine gennaio. "Premesso che la scuola in presenza è la vera scuola, quella prevista dalla Costituzione, mentre la Dad è un surrogato, è necessario precisare che come Gilda Insegnanti non abbiamo firmato il protocollo sulla sicurezza di agosto 2020, perché ritenevamo insufficienti le misure previste da quel protocollo. In particolare mancavano indicazioni sulla riduzione del numero degli alunni per classe, sul reperimento degli spazi, sui trasporti. Purtroppo avevamo ragione. La ripresa della scuola a settembre a singhiozzo ha documentato l'insufficienza di quelle misure. Abbiamo chiesto nuove misure ma finora queste misure non sono state prese in considerazione dal ministero. "Per questo il 7 gennaio sarà molto difficile riprendere l'attività scolastica. Si pone anche un problema: perché le scuole superiori devono stare chiuse mentre tutto il primo ciclo può andare a scuola? A nostro avviso le condizioni valgono per tutti, sia per il secondo che per il primo ciclo. Gli insegnanti e gli alunni del primo ciclo non sono meno soggetti al contagio. Non vorremmo che passasse l'idea che la scuola è un parcheggio, e il primo ciclo debba andare a scuola per garantire ai genitori la custodia degli alunni mentre vanno a lavorare. Questo è molto negativo. A nostro avviso il 7 gennaio, se non si ritorna ad avere misure di sicurezza, non sarà possibile riprendere la scuola in presenza in tutte le Regioni".