[embed]https://www.youtube.com/watch?v=VxSZGvhghRM[/embed] Roma, 27 feb. (askanews) - "E' sempre possibile un decreto last minute su tutto, ovviamente l'abbiamo già visto succedere in passato ma non ho idea se sia questo l'orientamento anche perché il governo si è formato da molto poco. Ricordo solo che c'è differenza tra l'invio o la partenza formale del periodo di tempo dopo il quale possono partire gli atti e i necessari adempimenti e il pagamento. Quindi se il dl ristori dovesse arrivare, come spero, settimana prossima all'atto pratico non cambierebbe nulla per i cittadini". Così, ad askanews, il presidente della commissione Finanze della Camera, Luigi Marattin, sulla ripresa dell'invio delle cartelle e degli atti dell'Agenzia delle Entrate-Riscossione il cui stop, deciso con i provvedimenti anti-Covid che si sono succeduti, scade domani, 28 febbraio. L'orientamento del governo sarebbe quello di dilazionare il calendario degli invii in due anni. "Io poi sono convinto che ci debba essere il tempo necessario non semplicemente per fare un'altra proroga ma per fare un'altra proroga con una soluzione strutturale del problema, cioè per capire di quelle decine di milioni di cartelle, i debiti di imposta conseguenti, entro quando vanno rateizzati. Perché sennò continuare a buttare la palla in avanti è una soluzione un po' meno preferibile che provare a dare stabilità alla questione. Il governo si è da poco insediato, purtroppo la coincidenza temporale non è fortunata ma io penso che ci possa essere nei prossimi giorni, nelle prossime settimane, l'opportunità per definire una volta per tutte e per dare un quadro di certezza ai contribuenti", ha sottolineato Marattin.