A margine della festa del movimento giovanile di Fratelli d’Italia a Roma, il presidente del Senato Ignazio La Russa risponde alle domande di Fanpage.it sulle circostanze del suo presunto coinvolgimento, nella gestione delle società private della ministra Daniela Santanché. In particolare, un’inchiesta di Report e alcuni articoli del Fatto Quotidiano hanno sollevato due questioni. Il primo è il fatto che nel suo ruolo di avvocato, La Russa avrebbe firmato alcuni atti sia per la società Visibilia della Santanché sia per il fondo di Dubai Negma. Quest’ultimo è stato protagonista di una compravendita di azioni della stessa Visibilia, su cui ha acceso un faro anche la magistratura. Su questo punto La Russa replica: "Nessun conflitto di interessi. Non sono stato il legale né di Negma e neanche delle società della Santanché. Ho solo firmato una diffida, su una richiesta comune che mi hanno fatto, come clienti occasionali". Il secondo tema, riguarda la presunta circostanza per cui un dipendente di Visibilia avrebbe lavorato come collaboratore dell’allora vicepresidente del Senato tra il 2020 e il 2021, mentre si trovava in cassa integrazione Covid a zero ore. Qui La Russa smentisce seccamente: "Nessun collaboratore è mai stato sotto contratto con me mentre era in cassa integrazione. La persona in questione ha lavorato part time per me, mentre era in part time anche con Visibilia".
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