Minneapolis , 20 apr. (askanews) – Giustizia fatta, l’ex-poliziotto americano Derek Chauvin è stato condannato per l’omicidio di George Floyd. La giuria di Minneapolis ha ritenuto Chauvin colpevole per tutte e tre le imputazioni: omicidio preterintenzionale, omicidio di secondo grado (ossia senza averne l’intenzione ma prendendosi il rischio di uccidere) e omicidio di terzo grado, ovvero per indifferenza alla vita umana. Ora rischia 40 anni di carcere.
L’ex-agente della polizia di Minneapolis ha causato la morte di Floyd, durante il suo arresto, tenendo il ginocchio premuto sul collo dell’afroamericano per 8 minuti e 46 secondi.
Poco dopo la sentenza di condanna il presidente americano Joe Biden ha telefonato ai familiari di Floyd e poi ha parlato alla nazione dicendo "Abbiamo compiuto un passo avanti contro il razzismo sistemico". "Nulla potrà mai riportare indietro Floyd alla sua famiglia, ma questo può essere un passo da gigante nella marcia verso la giustizia in America. Nessuno dovrebbe essere al di sopra della legge. Il verdetto ci manda questo messaggio, ma non è sufficiente: non possiamo fermarci qui dobbiamo evitare che simili tragedie si ripetano".
"Abbiamo – aggiunge Biden – una importante riforma della polizia. Ho assicurato alla famiglia Floyd che continueremo a lottare per l’approvazione al più presto del ‘George Floyd Justice in Policing Act’.
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