Cartabellotta: si contact tracing, no distinzione tra casi Covid

di solobuonumore

Cartabellotta: si contact tracing, no distinzione tra casi Covid

Roma, 20 gen. (askanews) – Bene la proposta del contact tracing, no alla distinzione tra asintomatici nel conteggio dei casi di Covid. Alcune proposte delle Regioni vengono bocciate, altre accolte dalla Fondazione Gimbe. In questa intervista ad askanews, il presidente Nino Cartabellotta ha fatto il punto:

"La modifica della definizione del caso di Covid è condivisa sia dall’Oms che dal Centro europeo prevenzione e controllo delle malattie. Nessuno potrebbe giustificare una modifica nazionale. Le regioni chiedono di conteggiare solo i soggetti sintomatici perché questo altererebbe anche tutte le verifiche internazionali sulla sorveglianza dell’epidemia. Anche la modifica alla definizione del ricovero da Covid è molto rischioso. Il paziente può entrare per un problema cardiovascolare e poi avere complicanze legate al fatto che è infetta da Sars-Covid 2 ma magari non ha sintomi.

È interessante invece la proposta del contact tracing, di provare a ridurre il carico di lavoro all’interno dei servizi epidemiologici però non è sui soggetti sintomatici che questo deve essere fatto ma sui soggetti non vaccinati, perché sappiamo che i vaccinati contagiano molto meno e sarebbe questa la modalità ottimale per restringere il numero di persone da tracciare".

"Ci sembra molto ragionevole la proposta che per le scuole primarie nel caso di una positività in classe, in attesa del tampone T0 gli studenti possano rimanere nel proprio domicilio senza frequentare la scuola nelle attività comunitarie. Questo alleggerirebbe gli aspetti burocratici della scuola.

"Infine ci sembra assolutamente inapplicabile quella di consentire agli operatori sanitari infetti ma asintomatici di rimanere al proprio posto di lavoro: sia perché contrasta con le leggi nazionali sulla sicurezza, sia perché dal punto di vista organizzativo gli operatori sanitari potrebbero lavorare nei reparti Covid ma non dovrebbero accedere a spazi comuni. E poi c’è il rischio di una fuga dai reparti Covid verso il personale che non si è infettato".

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