Il rapporto annuale della Caritas sulla povertà nel nostro paese è una fotografia tragica degli squilibri sociali in Italia. Circa 5,5 milioni di persone vivono in povertà assoluta e ben 14 milioni di persone vivono in povertà relativa, e spesso può bastare un evento imprevisto, come una separazione, la nascita di un figlio, una malattia o la perdita di un sussidio al reddito, come il reddito di cittadinanza, per scivolare velocemente e in pochissimo tempo verso la povertà assoluta.
" La casa è la prima emergenza assoluta, la seconda è il lavoro, un lavoro che sia dignitoso e rispettoso della persona – ci spiega Suor Marisa Pitrella, direttrice della Caritas di Napoli – le case dei centri storici si stanno trasformando in B&B per i turisti, quindi le persone vengono allontanate direttamente con una sentenza di sfratto esecutivo. Oggi più che mai per prendere una casa in affitto occorrono molte credenziali, la busta paga, ma non solo, in molti non hanno queste credenziali ed il risultato è che abbiamo molta più gente che vive in strada che chiede continuamente aiuto". Altro aspetto che rischia di avere impatti drammatici è l’abolizione del reddito di cittadinanza: " Da quando è stato abolito il reddito di cittadinanza le persone accorrono sempre di più nelle Caritas, sia parrocchiali, quelle territoriali, che in quelle diocesane. Di fatto la perdita del reddito di cittadinanza ha fatto passare dalla povertà relativa alla povertà assoluta tantissime persone, rischiamo che il povero diventi sempre più povero".
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