Roma, 25 giu. (askanews) – Innovazione, sviluppo, crescita. Parole d’ordine di un percorso che il Sistema Paese deve essere in grado di mettere in campo, a cominciare dai territori, per competere con successo nella sfida dell’Intelligent Manufacturing. Che risiede nella disponibilità di competenze ad alta specializzazione e nella creazione di un ecosistema aperto dell’innovazione in grado di sostenere le nostre PMI così come la Grande Impresa.
Per fare questo occorre la collaborazione piena ed aperta tra Università, Aziende, Enti territoriali e Scuola, al fine di creare una offerta formativa in grado di rispondere alle esigenze del Mercato del Lavoro. Se ne è parlato in occasione della presentazione a Taranto dello studio "Capacità e competenze per l’Intelligent Manufacturing" realizzato da The European House – Ambrosetti, in collaborazione con Philip Morris Italia.
Tutto ciò, come è emerso nel dibattito, è ancora più necessario per il Mezzogiorno che può diventare protagonista di processi di reshoring e di rafforzamento del tessuto produttivo solo se è in grado di offrire quelle competenze che altrimenti le imprese non sono in grado di reperire. Il Rettore del Politecnico di Bari, Francesco Cupertino: "Non solo competenze tecnologiche, che riguarderanno i sistemi dell’automazione industriale, ma bisognerà anche trovare competenze per lavori nuovi che magari oggi non esistono. Bisognerà formare ragazzi capaci di interpretare la trasformazione digital, che non vuol dire conoscere soltanto gli aspetti tecnologici ma conoscere anche l’impatto sul lavoro, sui sistemi di produzione e organizzativi".
Da qui la spinta a interagire, istituzioni, mondo accademico, aziende, per la rinascita dei territori. L’esempio viene proprio dalla città di Taranto, ad esempio con le ricadute derivate dalla creazione da parte di Philip Morris di un centro all’avanguardia di servizi digitali per i consumatori Crm con software di altissimo potenziale per il futuro, il Philip Morris Disc digital information service center.
Fabrizio Manzulli, Assessore allo Sviluppo Economico del Comune di Taranto: "Taranto è un territorio in grande trasformazione, gli ultimi 50 anni non danno merito alla trasformazione di questa terra. Fatta di innovazione, ricerca, tante competenze, di sviluppo di economia circolare. Offuscata dall’immagine industriale, della monocultura dell’acciaio, senza potersi sviluppare. Oggi invece grazie all’attenzione di questi player importanti, del governo e dell’Ue, la città con l’azione amministrativa vede aprirsi nuove prospettive, e questo forum per noi definisce davvero un cambio di passo".