Cambia il trattamento dei tumori, la campagna sull’utilizzo Car-T

di solobuonumore

Cambia il trattamento dei tumori, la campagna sull’utilizzo Car-T

Bologna, 15 dic. (askanews) – C’è una speranza sempre più concreta per i pazienti ematologici che non rispondono alle terapie convenzionali. Ne è una testimonianza Eleonora, affetta da Linfoma primitivo del mediastino al quarto stadio avanzato. Dopo aver effettuato senza successo tutte le possibili linee di cura con diverse sedute di chemioterapia e radioterapia, la giovane donna ha aderito a un nuovo trattamento con l’impiego delle cellule Car-T, fino alla scomparsa della malattia. Il suo racconto ha accompagnato la seconda tappa della campagna promossa a Bologna dall’Associazione italiana contro le leucemie, linfomi e mieloma per esplorare la grande innovazione che sta cambiando il trattamento dei tumori.

Il presidente di Ail, Sergio Amadori: "Noi abbiamo sviluppato questo progetto per fare informazione, che sia corretta, trasparente, sul tema delle terapie innovative. Questa campagna è intitolata ‘Viaggio verso il futuro’ perché grazie alle ricerca scientifica, che ha cambiato nell’ultimo decennio i connotati alle prognosi e alle terapie dei tumori del sangue, sono stati fatti dei progressi enormi".

L’ingresso delle Car-t nella pratica clinica potrebbe cambiare la medicina e aprire scenari prima impensabili. Per questo Ail sta promuovendo una campagna itinerante con il supporto non condizionante di Celgene, Janssen e Novartis alla quale sono invitati a partecipare pazienti, familiari, medici e istituzioni.

"Questa terapia ha generato tantissima speranza ai pazienti e ai familiari dei pazienti, soprattutto a quelli che erano arrivati al termine del loro viaggio, nel senso che tutte le terapie possibili erano state utilizzare e purtroppo l’esito era stato negativo", ha aggiunto Amadori.

Come funzionano le Car-T e quali sono i loro effetti benefici? Michele Cavo, direttore dell’Unità operativa complessa di ematologia del Sant’Orsola di Bologna.

"Cellule che vengono modificate geneticamente per esprimere un Car, un acronimo che deriva dall’inglese, e vuol dire recettore chimerico per l’antigene; è una proteina ibrida, di fusione, in grado di riconoscere un bersaglio espresso sulla superficie delle cellule tumorali e nel momento in cui avviene il riconoscimento di attivare la cellula del sistema immunitario che va a colpire e a distruggere la cellula neoplastica. Quindi è un meccanismo di azione estremamente selettivo che colpisce soltanto le cellule neoplastiche risparmiando le cellule normali, con un meccanismo di azione diverso da quello della classica chemioterapia e che spiega perché siano stati ottenuti risultati estremamente incoraggianti in pazienti che avevano esaurito qualsiasi alternativa basata sui farmaci convenzionali".

Risulta fondamentale la gestione della terapia in un Centro di trapianto con un team multidisciplinare, come l’istituto di Ematologia Seragnoli, hub regionale autorizzato alla somministrazione.

"L’istituto Seragnoli ha trattato nel 2018 i primi pazienti in Italia con cellule Car-T e con una diagnosi di mieloma multiplo. Quello che noi facciamo oggi nella nostra pratica clinica quotidiana è quello di accogliere pazienti provenienti dalla regione Emilia-Romagna essendo ad oggi l’unico centro autorizzato all’uso delle cellule Car-T per quelle che sono le indicazioni previste nella rimborsabilità a carico del Servizio sanitario nazionale. E oltre a questo ci facciamo anche carico di pazienti provenienti da regioni che non siano l’Emilia-Romagna", ha concluso Cavo.

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