Roma, 19 apr. (askanews) – Se ne parlava da tempo ma è successo davvero tutto in poche ore. Un vero terremoto scuote il mondo del calcio: 12 dei maggiori club europei hanno annunciato poco dopo la mezzanotte la nascita della Super League, un torneo alternativo alla Champions League. Milan, Inter e Juventus sono i tre club fondatori italiani che si uniscono ad Arsenal, Atlético de Madrid, Real Madrid, Barcelona Fc, Chelsea, Liverpool Manchester City, Manchester United, e Tottenham Hotspur. Altri tre club vi aderiranno prima della stagione inaugurale, che dovrebbe iniziare il prima possibile.
Florentino Perez, presidente del Real Madrid, diventa il primo presidente di questa Super Lega, il presidente della Juventus, Andrea Agnelli (che lascia in contemporanea l’esecutivo Uefa e la presidenza della European Club Association, l’associazione dei club europei) e il ceo del Manchester United, Joel Glazer, sono i vicepresidenti.
Ma il mondo del calcio insorge e anche quello della politica. Uefa, Fifa, ma anche le Leghe nazionali condannano la nascita di questa della Superlega che rischia sconvolgere il calcio. "Prenderemo in considerazione tutte le misure a nostra disposizione, a tutti i livelli sia giudiziario sia sportivo, per evitare che questo possa accadere. I club coinvolti saranno esclusi da qualsiasi altra competizione, sia domestica che europea o mondiale, e ai loro giocatori sarà negata la possibilità di rappresentare la propria squadra nazionale".
Gli organismi che regolano il mondo del pallone starebbero anche valutando una causa da 50-60 miliardi di euro, per danni e mancati guadagni.
Ma anche la politica scende in campo. Emmanuel Macron ha sottolineato che "lo Stato francese sosterrà tutte le misure prese dalle istituzioni calcistiche nazionali, da Uefa e Fifa, per proteggere l’integrità delle competizioni".
Boris Johnson su Twitter ha tuonato: "I piani per una Super League europea sarebbero molto dannosi per il calcio e noi sosteniamo le autorità calcistiche nel prendere provvedimenti".
Dietro a questa operazione c’è soprattutto una questione di soldi. I Club Fondatori tratteranno insieme i diritti tv, attirando inizialmente circa 3,5 miliardi di euro, che gli stessi club si spartiranno. Nel frattempo, la multinazionale con sede a New York JP Morgan ha fatto sapere questo lunedì mattina che finanzierà l’avvio della Super League con 3,5 miliardi di euro.
In attesa di capire chi perderà e chi vincerà a livello legale ed economico, sicuramente da questo scontro fra titani a perdere sarà innanzitutto lo sport, sempre più ridotto ad appendice di un’enorme kermesse finanziaria.
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