Questo è un braccialetto elettronico “d’urgenza” che da dicembre del 2023 viene usato anche per i casi di stalking – ma come funziona?
E’ indossato come una cavigliera ed è molto leggero: ma, soprattutto, ha un GPS incorporato che controlla in tempo reale la posizione di chi lo indossa. Così che vittima e autorità possano essere subito avvertite quando lo stalker supera il perimetro stabilito dal giudice.
La persona che lo indossa non può toglierselo. Se ci prova, il braccialetto lancerà un allarme alle autorità.
Il dispositivo è molto importante, perché da un lato è un avvertimento per la vittima, che può così subito allontanarsi o chiedere aiuto. Dall’altro è un deterrente per ridurre le recidive in seguito alle denunce delle vittime.
Infatti, secondo la Commissione Femminicidi gli stalker recidivi, anche dopo il carcere, sono altissimi – quasi l’85% dei casi.
In realtà il braccialetto viene introdotto in Italia nei primissimi anni 2000 con il decreto svuota carceri. Veniva usato per monitorare persone sottoposte a misure cautelari, agli arresti domiciliari o condannate per casi come: furto, truffa e così via. Era una misura che aveva per obiettivo combattere il sovraffollamento degli istituti penitenziari italiani.
Ma dal 9 dicembre del 2023 la nuova normativa ha ampliato l’applicazione del braccialetto ai delitti che sono indicatori di violenza di genere: appunto, come lo stalking.
La misura viene disposta dal giudice a seguito di una denuncia e un’indagine. In caso di manomissione del braccialetto o di avvicinamento alla vittima, la nuova legge prevede la reclusione da 1 a 5 anni.