Nel giorno in cui il governo decreta l’estensione dell’obbligo di Green Pass per il lavoro pubblico e privato, uno dei più accaniti oppositori del certificato anti-Covid, il deputato della Lega Claudio Borghi, non può che ammettere la sconfitta della sua linea. "So di essere minoranza, ma l’importante è rappresentare in modo degno milioni di cittadini che in questo momento sono senza Green Pass", dice Borghi ai microfoni di Fanpage. Il deputato prende atto del fatto che ancora una volta in Consiglio dei Ministri, gli esponenti del partito di Salvini abbiano votato a favore del governo, nonostante i dubbi del leader leghista: "Una volta verificato che non c’è una maggioranza, io la guerra per bloccare il Green Pass non la faccio più". L’ultima trincea di Borghi, però, è sull’applicazione del certificato anche per gli organi costituzionali: Parlamento, Presidenza della Repubblica, Corte Costituzionale. "Io sono contrario al Green Pass per tutti – specifica Borghi -, ma risulta inaudito che il governo dica al presidente della Repubblica: quando è che ti adegui?". Il parlamentare non esclude su questo tema un ricorso alla Consulta, ma dice: "Voglio vedere prima loro cosa rispondono, visto che la questione li investe direttamente"
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