Il senatore Enrico Borghi, che da poco ha lasciato il Pd per passare a Italia viva, ha attaccato il nuovo decreto Lavoro del governo Meloni, approvato in un Consiglio ministri che si è tenuto il primo maggio, senza alcuna conferenza stampa per illustrare le misure: "È stato uno spot nel solco delle migliori tradizioni. Mi verrebbe da dire però che con gli spot non si governa. Innanzitutto, visto che Meloni punta ad essere una leader europea, bisognerebbe ricordarle che nessun leader in Occidente si sottrae al confronto con i media, su materie tra l’altro così importanti come quelle della politica economica, della riforma del mercato del lavoro e più in generale dei temi del welfare. È quasi una fuga, cioè l’idea di rinchiudersi nel Palazzo, fare uno spot per sostenere un decreto, che ancora non è stato scritto, che ancora non è stato bollinato, e che dalle avvisaglie giornalistiche sembra essere comunque un elemento tutt’altro che strutturale, anzi, un elemento del tutto contingente è, a mio avviso, un segno di debolezza".
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