Bombole del gas, reti, estintori, pneumatici, scaldabagni, un lavandino. E ancora ferraglia, vetri, plastiche e frammenti di imbarcazione. Oltre 17 i quintali di rifiuti rimossi, domenica 21 aprile, nell’operazione di pulizia del fondale del lago di Bolsena, nel sito archeologico sommerso del «Gran Carro», tra le più importanti aree della prima Età del ferro (X-IX secolo a.C.) in Italia. Marevivo ha accolto l’invito della Soprintendenza chiedendo aiuto ai volontari, che hanno risposto con la partecipazione di oltre 50 subacquei. L’operazione è legata alla prossima apertura al pubblico di un percorso subacqueo grazie ai fondi del Pnrr, per la tutela e salvaguardia di beni culturali sommersi e per la valorizzazione degli ambienti storico archeologici sommersi a rischio ambientale.
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