Roma, 2 dic. (askanews) – Il caro bollette rischia di mettere in ginocchio il sistema produttivo nazionale. E a pagare il prezzo più alto sono le PMI. Askanews ne ha parlato con Giancarlo Buffo, amministratore delegato di Cisla Srl:
"La bolletta energetica sul sistema produttivo italiano e in particolare sulle PMI pesa oggi con un rincaro che è superiore al 100%. Questo rischia di mettere il tessuto produttivo delle piccole e medie imprese in difficoltà, con il rischio che vadano fuori mercato perchè la maggior parte delle PMI lavora su un mercato internazionale e quindi aziende che sostanzialmente esportano. Sugli altri mercati invece la componente energetica ha un altro peso rispetto a quanto non avviene oggi nel sistema Italia".
Gli interventi del Governo stanno limitando i danni derivati dall’impatto del costo energetico sul sistema produttivo ma non bastano. Per Buffo serve invece una vera politica energetica, un piano energetico nazionale, che tenda all’indipendenza dalle fonti estere.
"L’Italia è un paese a vocazione manifatturiera, e un paese a vocazione manifatturiera che non investa sul sistema energia è fuori mercato. Oggi occorre quindi puntare sugli investimenti nei prossimi anni per costruire un mix di produzione di energia interna del nostro paese che ci consenta di essere meno dipendenti dalle fonti esterne".
Ma quale mix energetico serve? Ancora Buffo:
"La sfida della ricerca è la sfida sull’idrogeno, su cui occorre investire per essere in anticipo rispetto ad altri paesi. Non sarà sufficiente nell’immediato, dove occorre secondo me mettere a frutto tutte le fonti rinnovabili che possono essere riattivate. Penso ad esempio alle dotazioni economiche che verranno affidate ai circa 8000 comuni italiani, dove si possono fare investimenti per riattivare ad esempio l’idroelettrico. E bisogna guardare seriamente alle altre fonti di energia che si stanno realizzando nel mondo, in questa direzione il richiamo al nucleare che è stato fatto negli ultimi tempi va sicuramente analizzato. Occorre fare certo una valutazione complessiva ma muoversi velocemente perchè i tempi di realizzazione di questo piano di politica nazionale energetica sono fondamentali per collocare il paese nell’asset complessivo della competitività internazionale".