Roma, 29 mar. (askanews) – Investimenti per 275 milioni di euro per il periodo 2021-2025: presentato a Roma il piano di Takeda, l’azienda biofarmaceutica globale attiva in oltre 80 Paesi, con circa 47mila dipendenti nel mondo e più di 1.100 in Italia, dove è presente dal 1982.
Il piano di investimenti riguarderà principalmente i due stabilimenti di Pisa e Rieti. L’azienda biofarmaceutica globale ha deciso di consolidare ulteriormente la produzione di farmaci plasmaderivati, di cui detiene una quota di mercato significativa a livello mondiale.
Intervenuto con un video messaggio, il ministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale, Luigi Di Maio, ha ribadito l’assoluta importanza dell’azienda nel tessuto economico italiano. "Il successo di Takeda in Italia rappresenta un asset strategico del partenariato economico tra Italia e Giappone – ha detto Di Maio – paesi legati da una lunghissima amicizia e da solide relazioni economiche".
"Lo stabilimento nei prossimi anni – spiega ad askanews Massimiliano Barberis
AD Takeda Manufacturing Italia – raddoppierà la propria capacità produttiva. E questo è importante perché in un mercato in cui i plasma derivati sono sempre più importanti, riusciamo a soddisfare la richiesta dei pazienti in tutto il mondo.
Il secondo aspetto è quello economico: si tratta di investimento in termini monetari importanti, circa 100 milioni di euro, 50 già spesi e 50 che saranno ulteriormente spesi. A questo dobbiamo aggiungere ulteriori 50 milioni di euro nell’ambito dei 5 anni che sarà da sottofondo all’aumento di capacità".
Alla presentazione è intervenuto in videocollegamento anche il ministro per lo Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti. Ambiente, salute e sicurezza sono i tre pilastri di Takeda. Con l’unico obiettivo di proteggere la salute dei pazienti.
"Gli stabilimenti di Rieti e Pisa – prosegue Barberis – sono storicamente da molti anni sul territorio e stanno assistendo e assisteranno a un aumento importantissimo di capacità. Importante è collegare questa capacità anche allo sviluppo del territorio e allo sviluppo delle maestranze. Non si tratta solo di acquistare macchinari ma di metterli a servizio ed equipaggiare gli stabilimenti con il personale adeguato per gestirli negli anni futuri".