Milano, 12 gen. (askanews) – È stato parlando con i figli di Martin Luther King e poi meditando sulla tomba dell’icona dei diritti civili che il capo della Casa Bianca Joe Biden ha iniziato la sua visita in Georgia, ex stato dello schiavismo, emblema delle battaglie passate e presenti contro la discriminazione razziale.
E proprio da là parlando di una "svolta" per gli Stati Uniti, il 79enne democratico ha assicurato di voler armonizzare a livello federale le condizioni di voto degli americani.
Joe Biden, il presidente degli Stati Uniti: "Oggi lo chiarisco, per proteggere la nostra democrazia sostengo la modifica delle regole del Senato in qualsiasi modo debbano essere cambiate per impedire a una minoranza di senatori di bloccare l’azione sui diritti di voto".
Dall’iscrizione nei registri elettorali al conteggio dei voti, compreso il voto per corrispondenza o la verifica dell’identità.
Tutti parametri che diversi stati repubblicani del sud, tra cui la Georgia, si sono impegnati a modificare per aumentare, a loro dire, la sicurezza del voto. Ma in realtà le cosiddette "riforme" complicano l’accesso alle urne per le minoranze e in particolare per gli afroamericani, che votano per lo più per i democratici, rafforzando nel contempo il controllo delle autorità locali sulle operazioni di voto.
Biden le ha definite leggi "Jim Crow 2.0", in riferimento alle famigerate leggi "Jim Crow", il simbolo della segregazione razziale negli stati del sud americano dopo la guerra civile.