Fino a 60 euro noi non vorremmo obbligare il commerciante a dover accettare il pagamento elettronico, ma diciamo che la soglia dei 60 euro è indicativa.
Era talmente indicativa che alla fine la soglia è diventata zero. Ma che è successo? Il governo ha ritirato direttamente il provvedimento sul Pos dopo una “trattativa” con la Commissione europea. Che è finita abbastanza male. Sì perché il tema dei pagamenti elettronici era tra gli obiettivi del Pnrr. Non è che ci fosse questo grande margine di manovra in verità. Il governo però è andato comunque a Bruxelles a dire che in Italia no, in Italia si paga cash.
Poi è arrivata la marcia indietro, abbastanza scontata. Anche se ora bisognerà capire cosa accadrà in Parlamento. Perché in pratica è successo questo: prima il governo ha presentato la legge di Bilancio che all’articolo 69 prevede che la soglia minima sopra la quale si è obbligati ad accettare pagamenti con carte e bancomat sale da zero a 60 euro. Poi ieri ha presentato un emendamento, che è una proposta di modifica al loro stesso testo, in cui c’è scritto che l’articolo 69 va cancellato. E ora il Parlamento deve votare la soppressione dell’articolo. Insomma, molto rumore per nulla. I rompipalle, per citare Salvini, continueranno a pagare il caffè con la carta.