Un gruppo di associazioni antimafia del territorio si è riunito, venerdì 15 ottobre, di fronte al terreno con piscina confiscato alla criminalità organizzata e devastato, nei giorni scorsi, dall’intervento dell’ex proprietario.
Un fatto denunciato da Fanpage.it e costato la minaccia: "Vi spacco in testa la telecamera". Adesso gli attivisti lanciano l’atto d’accusa più forte: non nei confronti di chi ha subito una confisca e ancora occupa un immobile, ma nei confronti dello Stato, nella figura dell’Agenzia nazionale per i beni sequestrati e confiscati, che ha permesso che questo accadesse.
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