MILANO (ITALPRESS) – “L’indebitamento delle imprese e delle famiglie italiane rimane basso nel confronto internazionale, nonostante il significativo ricorso delle aziende ai finanziamenti garantiti dopo lo scoppio dell’emergenza sanitaria e la sostenuta dinamica dei mutui osservata negli ultimi anni. In rapporto al PIL, esso è complessivamente pari al 112 per cento, a fronte di un valore medio del 168 per cento per l’area dell’euro”. Così il governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco intervenendo al 29esimo Congresso di Assiom Forex a Milano. “La stabilità finanziaria della nostra economia – ha proseguito – beneficia altresì del miglioramento della struttura finanziaria delle imprese, iniziato nei primi anni dello scorso decennio e solo temporaneamente interrotto dalla crisi pandemica”.
“La situazione delle imprese risente inevitabilmente dei rincari energetici, del rallentamento dell’attività economica, dell’incremento dei tassi di interesse e di meno favorevoli condizioni di accesso al credito – ha aggiunto – La capacità di rimborso dei debiti resta tuttavia alta: al recupero della redditività e alla riduzione della leva finanziaria si aggiungono condizioni di liquidità complessivamente distese. Durante la pandemia sono infatti notevolmente cresciuti i depositi detenuti presso il sistema bancario, rafforzando una tendenza in atto da tempo. Il livello storicamente elevato di disponibilità liquide, pari al 28 per cento del PIL, e la ridotta incidenza degli oneri finanziari sulla redditività operativa, che si attesta al 6,4 per cento, appaiono in grado di limitare l’impatto delle restrizioni sul credito”. “Nell’ultimo decennio – ha concluso – il debito è rimasto sostanzialmente stabile, poco sopra il 40 per cento del PIL”.
“La situazione delle imprese risente inevitabilmente dei rincari energetici, del rallentamento dell’attività economica, dell’incremento dei tassi di interesse e di meno favorevoli condizioni di accesso al credito – ha aggiunto – La capacità di rimborso dei debiti resta tuttavia alta: al recupero della redditività e alla riduzione della leva finanziaria si aggiungono condizioni di liquidità complessivamente distese. Durante la pandemia sono infatti notevolmente cresciuti i depositi detenuti presso il sistema bancario, rafforzando una tendenza in atto da tempo. Il livello storicamente elevato di disponibilità liquide, pari al 28 per cento del PIL, e la ridotta incidenza degli oneri finanziari sulla redditività operativa, che si attesta al 6,4 per cento, appaiono in grado di limitare l’impatto delle restrizioni sul credito”. “Nell’ultimo decennio – ha concluso – il debito è rimasto sostanzialmente stabile, poco sopra il 40 per cento del PIL”.
foto: agenziafotogramma.it
(ITALPRESS).