Madonna di Campiglio (Tn), (askanews) – Meno fattore umano e più tecnologia. L’innovazione digitale rivoluziona il mondo dei trasporti e definisce nuovi modelli di mobilità in Europa. Che i cittadini sperimenteranno molto presto. Sono i temi di un convegno organizzato a Madonna di Campiglio da Asecap-Aiscat che delinea i contorni di quella che gli esperti definiscono "l’inizio di una rivoluzione", resa possibile in un momento storico in cui si dispone non solo di una tecnologia matura ma anche dei necessari fondi del Pnrr.
Autostrade per l’Italia punta sull’integrazione tra digitalizzazione e infrastrutture. L’amministratore delegato Roberto Tomasi, che è anche vicepresidente Aiscat, parla di uno dei progetti della società: "Abbiamo lanciato Mercury che è un progetto che integra tutte queste iniziative, che va dalla strada intelligente alla mobilità cittadina, alla mobilità delle merci, perché abbiamo bisogno che si un aggiornamento di sistema. Il digitale è al centro, l’informazione fa la differenza, ma abbiamo bisogno anche di ammodernare le nostre infrastrutture che ormai hanno cinquanta anni. Un passo non può far a meno dell’altro e la visione integrata sarà la svolta della mobilità che dobbiamo essere bravi a fare velocemente".
Il ministro delle Infrastrutture Enrico Giovannini, intervenuto in streaming al convegno, ha definito "indispensabili" gli sforzi di Autostrade per l’Italia per manutenzione e aggiornamento della rete. Ma gli automobilisti chiedono meno file nei punti critici. I cantieri si moltiplicheranno nei prossimi mesi: "Nella nostra rete, il 99 per cento dei transiti non subisce ritardo. Abbiamo alcune aree del Paese che sono più critiche di altri, come la Liguria, dove abbiamo un ponte o un viadotto per ogni chilometro percorso. Questa è una complessità che dobbiamo gestire con una grande capacità di lavoro e una grande capacità di gestione del traffico. E questo è quello su cui stiamo lavorando".
Ma che cosa significa nel concreto passare oggi dalle autostrade analogiche a quelle digitali?
Lo spiega Diego Cattoni, presidente di Aiscat e amministratore delegato Autostrade del Brennero: "Il futuro prevede, che è già presente, è già partito, una mobilità digitale dove attraverso la tecnologia si può togliere l’errore umano, cioè togliere quel fattore dove il 95 per cento degli incidenti mortali sono dovuti a disattenzioni, all’uso del telefonino, alla stanchezza".
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