[embed]https://www.youtube.com/watch?v=Ql69EqhNr_g[/embed] Roma, 10 apr. (askanews) - E' partito dalla sede dell'Ugl a Roma il tour nazionale del sindacato che toccherà tutte le regioni e 30 città. Un viaggio nei territori e nelle realtà produttive del Paese per incontrare i propri iscritti e dirigenti e i lavoratori delle aziende in crisi. L'ultima tappa di questa iniziativa di ascolto si concluderà il primo maggio, che l'Ugl celebrerà a Milano. E' il segretario generale, Paolo Capone, a spiegare il senso di questa iniziativa. "Il senso è quello di dare voce ai territori - ha detto - questa pandemia ha bloccato la nostra socialità, la possibilità di muoversi e confrontarsi con gli amministratori locali e la politica, con le stesse strutture sindacali, i lavoratori e gli imprenditori. Cerchiamo di farlo nel rispetto delle misure anti-Covid, andando nei territori con una voce di speranza. Siamo la prima pattuglia che si muove verso il Paese che deve iniziare a muoversi". L'Ugl si confronterà con realtà territoriali ed economiche colpite in modo duro dall'emergenza sanitaria ed economica. Incontrerà i lavoratori di molte delle 130 aziende in crisi, che rischiano di ingrossare le fila dei disoccupati che in un anno, secondo i dati Istat, hanno raggiunto quasi il milione. "Un milione di posti di lavoro persi - ha aggiunto - era una previsione che avevamo fatto già intorno a maggio dell'anno scorso. Speravamo ovviamente di essere smentiti. Persi in costanza del divieto di licenziamento. Vuol dire che sono posti persi fondamentalmente nel settore del terziario. Tolta la distribuzione alimentare, tutto ciò che è legato al turismo, all'accoglienza e alla ristorazione è saltato. Intere filiere sono saltate. In quelle filiere ci lavorano soprattuto donne e giovani. La situazione è drammatica". Secondo l'Ugl è un momento particolarmente difficile, che rischia di aggravarsi con la fine del blocco dei licenziamenti. "Se dovesse essere confermato quello che Draghi ha detto ieri - ha concluso Capone - cioè la fine del divieto di licenziamento prima della fine dell'anno, temo che potremmo avere un'altra ondata di un milione di persone che non trovano lavoro".