[embed]https://www.youtube.com/watch?v=EaTUyYla9c0[/embed] Roma, 22 apr. (askanews) - Ordinatamente in fila gli abitanti di Nuova Delhi si sottopongono al tampone in un centro Covid, mentre l'India ha registrato il record di contagi nel mondo da inizio pandemia: 315.000 infezioni in 24 ore. Ma cosa non sta funzionando nella gestione della seconda ondata di coronavirus nel subcontinente indiano? Negli ospedali scarseggia l'ossigeno, mentre l'impennata di casi sarebbe legata a una "doppia mutazione" del virus e al mancato stop degli assembramenti di massa, che hanno favorito i contagi e messo in luce le inefficienze del sistema sanitario indiano. Guardando il "mare" di facce senza mascherina che sabato (17 aprile) si spintonavano al suo raduno politico nel Bengala Occidentale il premier indiano Narendra Modi commentava con orgoglio "di non avere mai visto una folla così grande", riporta il Guardian, sottolineando che lo stesso Modi in quel frangente non indossava la mascherina. Nello Stato nell'Est dell'India con capitale Calcutta, dove il governo Modi si è rifiutato di ridurre le lunghissime elezioni che il suo partito - Bharatiya Janata Party (Bjp) - spera di vincere, Modi e il suo ministro dell'Interno, Amit Shah, continuano i loro comizi pubblici, anche se si registrano lunghe file di ambulanze fuori dagli ospedali. Il sistema sanitario dell'India ha mostrato le sue inefficienze: 22 pazienti di Covid-19 sono morti quando l'alimentazione dei loro ventilatori polmonari si è interrotta per un guasto, come si vede nelle immagini di France Presse. Diversi ospedali e cliniche della Capitale inoltre hanno lanciato un disperato appello al governo centrale affinché fornisca d'urgenza riserve di ossigeno per alimentare centinaia di pazienti sottoposti al trattamento con ventilatore. Il Paese, che conta 1,3 miliardi di abitanti, ha finora registrato 182.000 morti e 15,6 milioni di contagi.