[embed]https://www.youtube.com/watch?v=GLb8EVX-e2U[/embed] Roma, 26 gen. (askanews) - C'è felicità e sollievo tra molti militari statunitensi dopo che il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha messo fine alla pratica discriminatoria decisa dall'amministrazione Trump di vietare alle persone transgender di entrare a far parte delle forze armate. Biden, firmando un ordine esecutivo, ha sostenuto che è giusto consentire a "tutti gli americani qualificati di servire il loro Paese in uniforme", ripristinando la politica stabilita dal presidente Barack Obama. Con Trump, invece, si era imposto ai militari di usare il genere di nascita, non quello da loro scelto, per poter entrare nell'esercito Usa. "Ci siamo preparati per questo. Abbiamo aspettato che questo giorno arrivasse - ha detto Allyn Cropper, sergente maggiore dell'esercito degli Stati Uniti - mi sento come se tutti noi stessimo vedendo la luce alla fine del tunnel. Sapevamo che stava arrivando, ma non sapevamo quando sarebbe arrivato". Una vittoria sui pregiudizi e le discriminazioni. E' importante far capire alla gente, ha sottolineato Blake Dremann, tenente comandante della Marina, che "essere transgender non è diverso da qualcuno che ha avuto un intervento chirurgico al legamento crociato anteriore e vuole entrare nell'esercito, sono entrambi assolutamente pronti per farlo". "Sappiamo che un esercito diversificato è un esercito più forte - ha aggiunto Bree Fram, vicepresidente di SPARTA, un'organizzazione militare transgender - dobbiamo assicurarci che tutti siano visti e valorizzati per quello che possono portare.... Per essere forte il nostro esercito ha bisogno di noi e di tutte le altre prospettive diverse".